Sono in MoVimento perchè dentro di me sento l’angoscia di profonde ingiustizie e non riesco a restarmene con le mani in mano.
E’ così dal 2001, da quando i miei desideri non sono più rimasti rinchiusi nella testa ma si sono riversati in strada nell’azione. Al ritorno dal G8 a Genova dove 8 Stati contestavano la vita stessa di 6 miliardi di persone.
Dinanzi al massacro ti tanti giovani nella scuola DIAZ ho buttato fuori tutte le mie lacrime. Per una settimana ho pianto per il senso di impotenza che sentivo, poi ho deciso di agire.
Penso ancora oggi che c’è un sistema da stravolgere. Un sistema economico che decide tutto delle nostre vite, dell’ambiente, delle relazioni, dei sentimenti. Quindi ho pensato che l’alternativa andava costruita ora, subito, con iniziative concrete.
E da queste riflessioni che è nato il mio impegno nel commercio equo e solidale e la creazione di un associazione che se ne occupasse nella mia città. Il secondo obbiettivo era quello di creare un alternativa valida di aggregazione sul territorio, la creazione di una comunità che diventasse un laboratorio di idee di trasformazione della realtà, che affrontasse a 360 gradi le ingiustizie economiche verso tutti i soggetti resi deboli dal nostro sistema.
Sempre per gli stessi motivi partecipo attivamente al Gruppo di Acquisto Solidale, alle Critical Mass, alle manifestazioni, ai forum, alle reti, ad ogni forma organizzativa che spinge i cittadini ad interessarsi del BENE COMUNE.
Tutto questo è necessario, ma continua a non bastare. Leggi nazionali, regionali, comunali, poteri internazionali sempre più forti in un soffio riescono a spazzare via tutto. Allora mi sono detto che era ora di eliminare gli intermediari anche nella democrazia. E’ arrivata l’ora della democrazia diretta, di agevolare processi di autogoverno.
Per questo mi sono messo in gioco nel MoVimento a 5 stelle, per riinventare la democrazia e avviare una sperimentazione che non si era mai vista prima.
Io sono qui per spingere alla partecipazione. I consiglieri sono deboli da soli, ma insieme ad un MoVimento siamo una forza che fa paura. Una forza che può assediare il palazzo della regione, inondare la sala consiliare per riprenderci la nostra vita, il soddisfacimento dei bisogni semplici ed elementari di una comunità.
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