Ricevo da Milano e pubblico
Dal 2001 il Naga ha aperto in via Grigna a Milano un centro di assistenza e socializzazione per richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tortura. Per la prima volta oggi, dopo quasi 10 anni di attività, i nostri volontari hanno trovato al momento dell’apertura, davanti al Centro, una camionetta dell’esercito con due militari ed un carabiniere.
Le forze dell’ordine hanno chiesto l’esibizione del permesso di soggiorno a tutti i cittadini stranieri presenti che, in quanto richiedenti asilo e rifugiati, ne erano in possesso. Non è stato, inoltre, giustificato in alcun modo il motivo della “visita”.
“Il Naga esprime estrema preoccupazione di fronte a quanto accaduto: un controllo immotivato ed invasivo di una realtà che si occupa di tutela e difesa dei diritti di una categoria particolarmente vulnerabile” dichiara Pietro Massarotto presidente del Naga, “Denunciamo una prassi ed una politica che criminalizza continuamente l’immigrazione e riesce, almeno da un decennio, a compattare i cittadini italiani su un’idea astratta e presunta d’identità nazionale.
“Ieri abbiamo assistito all’oscena persecuzione nei confronti dei cittadini rom sgomberati da Segrate e poi inseguiti ovunque si fermassero per trovare un rifugio. Oggi la ‘visita’ al nostro Centro: tutto ciò contribuisce a creare un clima di paura, violenza e discriminazione e a rendere l’aria di questa città sempre più irrespirabile” dichiara Italo Siena fondatore del Centro Naga-Har “Inoltre quello che ci colpisce è come questi ‘episodi’ avvengano nell’indifferenza più totale”.
Invitiamo tutte le realtà impegnate nella difesa dei diritti dei cittadini stranieri ed alzare il livello di attenzione e di monitorare e denunciare ogni forma di violazione dei diritti, di razzismo e discriminazione. In ogni caso, il Naga, andrà avanti.
Rinnovo quindi a tutti l’invito ad aderire allo Sciopero degli stranieri – 24 ore senza di noi indetto il primo marzo in Italia, Grecia, Spagna e Francia.
Nella scuola i docenti possono sia astenersi dal lavoro, aderendo allo sciopero del SISA (Sindacato Indipendente Scuola Ambiente), che promuovendo tutta la giornata con gli studenti un’approfondimento sul razzismo e le politiche interculturali.
I docenti hanno la responsabilità delle generazioni future e non possono restari indifferenti
Il comitato primo marzo è anche su Facebook
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