Non votare è leggittimo e comprensibile.
Oggi la democrazia rappresentativa mostra tutti i suoi limiti. Essa insieme al modello di sviluppo (inviluppo) che è stato sposato da tutti gli stati influenti e meno influenti ha prodotto la crisi sociale, economica, ambientale ed umana che vediamo intorno a noi e mira a peggiorare.
Chi ha una certa sensibilità, ideali e coscienza individua nel non-voto un modo coerente per uscire da questa crisi, dal sistema e dirigersi verso l’autogoverno, la democrazia diretta.
Il superamento della democrazia rappresentativa è anche il mio intento ed in questo momento ritengo più efficace realizzare questo obbiettivo con il MoVimento Cinque Stelle.
Attraverso la trasparenza e la partecipazione vogliamo eliminare gli INTERMEDIARI della democrazia.
Con la trasparenza tutto deve essere facilmente consultabile e commentabile da tutti: nomine, applati, gestione dei fondi, leggi, scelte politiche.
Con i comitati civici di controllo, forum civici di consultazione e referendum senza quorum vogliamo trasformare un’amministratore politico in un esecutore della volontà dei cittadini attivi che devono poter discutere leggi, emendare e fare proposte.
La partecipazione e la trasparenza sono gli strumenti per sgretolare la concentrazione di potere per riditribuirlo a tutti i cittadini. E’ la vera chance che abbiamo ed oggi attraverso la rete ci sono le condizioni per attuare tutto questo.
Ritengo che i partiti hanno molto più paura di vedersi sottrarre un 10% di consensi (un 10% di potere in più per i cittadini) che piuttosto veder ridotto il numero degli elettori che si recano alle urne del 10%.