Sveglia alle 6.30 per studiare i candidati alla presidenza della camera. Sulla rete analizzo i curriculum e le loro passioni.
Alle 9.30 sono a Montecitorio e raccolgo informazioni sull’utilizzo della tessera parlamentare. Scopro che se la uso all’interno della Camera per pagare il cibo i soldi mi vengono sottratti dall’indennità, che i parlamentari del MoVimento 5 Stelle hanno deciso di ridursi a 5000 euro lordi. Se la uso per i viaggi invece si attinge al bilancio della Camera che ha stretto una convenzione con alcune aziende di trasporto. Utilizzo e sperimento il sistema Intranet alla camera per la rassegna stampa e smaltisco un po’ di posta elettronica.
Alle 14 inizia l’assemblea nella quale si procede alla presentazione dei candidati a Presidente della Camera e successiva “graticola”: un tot di tempo prestabilito per rispondere alle domande di altri deputati. Si sceglie di votare una sola preferenza e poi procedere al ballottaggio tra i 2 candidati più votati. Viene eletto, come oggi tutti sappiamo, Roberto Fico ed è un piacere. Il Pd ci chiede un incontro per presentare la nostra proposta e in assemblea si sceglie di accettare l’incontro ma di richiedere la diretta streaming. Il PD ci riferisce che concorda, ma non accetta di farla la sera dopo la nostra assemblea, proponendo di incontrarsi la mattina del 15 marzo prima della seduta in aula. Ciò non ci lascerebbe margine per discutere dell’incontro in assemblea e prendere decisioni condivise e per questo decidiamo di rifiutare.
Successivamente si apre la discussione sulle dirette streaming delle nostre assemblee e dopo ampio confronto si vota sul tema. Il risultato delle votazioni è la creazione di un gruppo che lavoro che faccia delle proposte per definire quali regole adottare per le dirette streaming.
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