Roma, 12 luglio – “L’attivazione dei percorsi formativi finalizzati esclusivamente all’acquisizione di titolo per l’inserimento nella seconda fascia delle graduatorie di istituto destinata ai diplomati, che hanno titolo all’insegnamento nella scuolamaterna e nella scuola elementare (Dl 10 marzo 1997), è ad avviso dell’interrogante in sé incoerente, in quanto l’inserimento in seconda fascia spetterebbe a tali soggetti di diritto, in virtù del possesso di titolo abilitante all’insegnamento”.
Così si legge nell’interrogazione a risposta in Commissione Istruzione, Cultura e Scienza della Camera e rivolta al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Maria Chiara Carrozza, dalla Deputata del Movimento 5 Stelle Maria Marzana, la quale fa riferimento alle modifiche introdotte allʼart. 15, comma 16, del DM 249/2010, che toccano la questione irrisolta dei diploma magistrale.
Infatti, Se prima al comma 16 tale articolo recitava: <>, adesso recita: <>.
Di fatto il passaggio dalla prima alla seconda formulazione del comma 16 art. 15 risulta essere una sottile quanto acrobatica trovata terminologica che deprime terminologie giuridiche già in capo ai docenti diplomati magistrali entro il 2002.
Nell’interrogazione la Parlamentare del M5S dichiara che tali modifiche sono incoerenti dal momento che quello al quale si fa riferimento è “personale che ha completato un corso di studio professionalizzante, concluso con un esame di Stato avente funzione di conseguimento sia del titolo di studio di maturità sia della qualifica professionale di abilitazione magistrale e che, in molti casi, presta da anni servizio nelle scuole dell’infanzia e primarie statali o paritarie ”.
“Di contro – aggiunge Marzana – da anni i diplomati magistrale sono reclusi forzatamente in terza fascia di istituto, vedendo negati diritti acquisiti e sanciti da leggi primarie”.
In ragione di quanto sopra dichiarato “si chiede al Ministro un chiarimento esplicito sulla posizione dei diplomati magistrali, riconoscendone il valore di personale già abilitato secondo leggi dello Stato vigenti e di provvedere al riconoscimento definitivo per l’inserimento di tali soggetti in seconda fascia di istituto senza alcun percorso formativo ulteriore”.