A grandi poteri corrispondono grandi responsabilità

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Abbiamo già denunciato come il MoVimento 5 Stelle disapprova l’istituzione di un nuovo apparato costituito dal direttore generale e dal vicedirettore. È un emendamento che è stato inserito al Senato, come hanno già ricordato i miei colleghi, per soddisfare l’appetito bipartisan di poltrone del Governo delle larghe intese.

Sostanzialmente, come detto, si duplicano le funzioni della soprintendenza speciale. Ricordo, una soprintendenza già speciale per Pompei e oggi arriva il super direttore e il super vice. Al super direttore vengono attribuite una serie di funzioni e di competenze che prevedono un eccessivo accentramento di potere, per non dimenticare la stazione appaltante, per 105 milioni di euro. Poiché la figura del direttore generale è di importanza determinante all’interno del grande progetto Pompei, intendiamo introdurre un ulteriore criterio con questo emendamento di revoca rafforzando, in tal modo, l’apparato sanzionatorio a suo carico. Nel caso in cui non rispetti i tempi previsti per la realizzazione delle opere previste dal cronoprogramma sarebbe revocato dal suo incarico. Nello specifico, se dopo 12 mesi dal suo insediamento non raggiungesse il 50 per cento degli obiettivi prefissati, si procede alla rimozione dell’incarico.

Lo stesso emendamento è stato presentato al Senato e non è stato accolto. Per come si sta svolgendo ora l’Assemblea probabilmente non verrà accolto neanche qui alla Camera. Quindi, è chiaro che voi al Governo, i partiti della maggioranza, volete una struttura e un direttore inefficiente.

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Accetto l’invito di Buttiglione di affrontare questo tema nel merito, perché noi ci siamo stati a parlare con il soprintendente di Pompei e sul tema degli appalti sono stati già definiti dei protocolli con la procura, dei protocolli adeguati contro le infiltrazioni camorristiche. Quindi, c’è un lavoro già avviato e noi con questa nuova struttura mettiamo di nuovo un punto zero da cui dover ripartire. Per quanto magari qualcuno dice che è una struttura più snella, ma comunque non si potrà fare a meno di interfacciarsi con gli organi con cui già il soprintendente si è interfacciato e, quindi, duplichiamo un lavoro senza un motivo.

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Questo articolo ha 0 commenti.

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    Gino

    Così dovrebbe essere, ma purtroppo non è visto a cosa si è arrivati!

    Perché non scriviamo “a grandi poteri corrispondono grandi tryffe e raggiri?”

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    Cittarelli Paolo Federico

    A grandi poteri corrispondono grandi responsabilità. Bella frase, da epitaffio. La realtà è ben altra. Lo sapevano bene gli ateniesi, sempre intenti a dividere frazionare e condividere il potere per salvaguardare la democrazia. A grandi poteri corrispondono generalmente grandi abusi. L’eterno problema della democrazia sta proprio nel conciliare la necessità della rapida decisione e azione a fronteggiare i problemi, con la necessità di controllare e distribuire i poteri. Paolo

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