I dirigenti scolastici della scuola pubblica alzano la testa contro i continui tagli del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca , ci arriva in copia una lettera rivolta al Ministro #Carrozza
Il sottoscritto vuole segnalare che da oltre dieci anni i bilanci delle nostre scuole sono costantemente soggetti a tagli e decurtazioni. Ogni manovra possibile e immaginabile è stata messa in atto per togliere le residue risorse economiche della scuola (e non parliamo, in questa sede, di stipendi o altra problematica afferenti questioni contrattuali di categoria).
Funzionamento, ore aggiuntive, fondo d’istituto; le ultime possibilità di sopravvivenza dignitosa sentiamo in questi giorni nuovamente sotto osservazione per possibili o probabili prelievi da destinare ad altro impiego, senza dimenticare che la stessa quantificazione delle modeste risorse spettanti ci vengono comunicate con ritardi ingiustificabili e che mettono in seria difficoltà gli istituti contrattuali decentrati e l’avvio delle attività di offerta formativa, che sempre più rischia di diventare un’offerta volontaria gratuita o quasi da parte dei docenti, che ancora si prodigano per tenere in vita questa istituzione sempre più corrosa dalle picconate di chi dovrebbe sostenerla e arricchirla, non solo retoricamente.
Da diversi anni capita che alcune scuole chiedano contributi alle famiglie, non solo con spirito volontario, come dovrebbe essere. Giustamente molte associazioni di genitori, e recentemente anche il Movimento 5 Stelle, si sono fatti promotori di una protesta volta a impedire che le famiglie versino altri denari a un pubblico servizio, considerato che dovrebbe rientrare nelle attività offerte dallo Stato, come vuole la Costituzione. Anche i precedenti Ministri hanno stigmatizzato la richiesta di contributi alle famiglie, e si è chiesto di denunciare i dirigenti scolastici che adottassero tale pratica. Siamo d’accordo, è ingiusto scaricare sulle famiglie, considerato anche il momento critico che stiamo attraversando, ma questo a cosa ci porta? Da anni si chiede una scuola più al passo coi tempi, l’uso di tecnologie innovative, profonda attenzione alla trasparenza, alla dematerializzazione, al rapporto più efficace con le famiglie, con le altre scuole, con gli altri apparati dell’educazione e della cultura e con le altre amministrazioni. Ma tutto ciò come si può realizzare se non ci sono le risorse?
Il solo tema “sicurezza”, per fare un esempio, che oltre a essere un obbligo, è materia da trattare e approfondire nelle sue multiformi accezioni, richiede costi elevati, solo in parte sostenibili dagli Enti Locali, non certo messi meglio. Allora, adesso tra l’incudine e il martello ci siamo noi, che ci facciamo carico delle difficoltà incontrate dall’utenza, ma che abbiamo ormai sondato ogni strada per far fronte il più efficacemente possibile alle necessità degli studenti e al supporto agli insegnanti, che non possono conservare in eterno entusiasmo e forza senza qualche incoraggiamento e tangibile sostegno al loro lavoro.
Chiediamo, quindi, ancora una volta e con forza, che Lei si faccia parte diligente presso il Consiglio dei Ministri affinché alla scuola siano rinnovati fondi (non briciole) che possano ridare vita e speranza in questo martoriato settore. Confidiamo nella sua onestà, nelle promesse che lei ebbe modo di pronunciare all’avvio della sua attività ministeriale affinché questa richiesta possa trovare favorevole accoglimento in tempi brevi.
Anche tu alza la testa e scrivi al Ministro Carrozza scaricando una lettera tipo da www.parlamentari5stelle.it