ROMA, 10 feb – Il M5S ha depositato alla Camera dei Deputati la proposta di legge a prima firma Silvia Chimienti per porre fine al problema delle ferie non godute dei docenti precari.
“Finora – affermano i deputati – siamo gli unici ad aver presentato un provvedimento con il quale sostanzialmente si chiede ripristino della situazione antecedente alla legge di stabilità e alla spending review.
Si tratta di un atto atteso da decine di migliaia di docenti che, dal 1 gennaio 2013, retroattivamente, si sono visti recapitare in busta paga oltre 1000 euro all’anno in meno, nel silenzio assordante di tutte le forze politiche”.
“Dopo l’allarme rientrato sugli scatti di anzianità e sul prelievo forzoso dei 150 euro in busta, denunciato proprio dal M5S paga – spiega Chimienti -, questo è l’ennesimo atto che va a colpire il comparto degli insegnanti. Già ora si può prevedere che saranno centinaia i ricorsi per la mancata monetizzazione delle ferie non fruite dal personale docente a tempo determinato.
Quello delle ferie non godute è forse il più grande furto perpetrato ai danni dei docenti precari – prosegue la deputata M5S – In Italia, 130 mila persone vengono assunte con contratti a termine e, pur avendo gli stessi identici obblighi dei colleghi di ruolo, non si vedono riconosciuti gli stessi diritti perché, ad esempio, non si vedono retribuite le mensilità di luglio e agosto. A questo danno si è aggiunta una enorme beffa – conclude Chimienti – un docente precario che lavora dal 1 settembre al 30 giugno matura circa 35 giorni di ferie che, se non fruiti e dunque monetizzati, equivarrebbero a 1100 euro circa. Fino al 2013 questi soldi venivano regolarmente corrisposti al lavoratore in busta paga e costituivano una sorta di risarcimento economico per i periodi di disoccupazione. Con la Legge di Stabilità, però, il governo Monti ha cancellato un diritto acquisito e ha sconfessato il contenuto del contratto collettivo dei docenti”.