Siamo all’opposizione eppure non mancano i risultati ottenuti dal M5S in Parlamento per i cittadini dopo un anno e mezzo nel Palazzo. Nulla a che fare con una democrazia compiuta, lontana anni luce, ma comunque una dimostrazione che la nostra testardaggine, la nostra intransigenza ha comunque portato i suoi frutti.
Fra i principali successi che il M5S può rivendicare va annoverato il blocco delle cartelle esattoriali di EQUITALIA per le aziende in credito con lo Stato, la possibilità di recedere dagli affitti d’oro, l’otto per mille all’edilizia scolastica, i tagli alle consulenze nella Pubblica amministrazione, il divieto di introdurre nuove tipologie di giochi d’azzardo. Oltre al contributo alla legge sui reati ambientali, nata da una proposta di Salvatore Micillo del M5S non ancora divenuta legge.
Il bilancio va però rimpinguato da quei provvedimenti in cui i numeri del M5S si sono rivelati determinanti, come la decadenza di Silvio Berlusconi o la depenalizzazione della Bossi-Fini
Risultati estrapolate dalle 266 proposte (emendamenti) approvate che sono diventate leggi dello stato.
Ma oltre 300 proposte di legge strozzate dal governo in parlamento e l’80% non ha iniziato l’iter, mentre solo lo scambio politoco mafioso è diventata legge con la riduzione della pena che contestiamo.
Primato di presenze con l’ 80,42% di presenze alla Camera e l’86,17% al Senato con picchi del 98,7%
3.767 atti ispettivi per aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, con un nuovo primato: una media di 25 atti di controllo per singolo parlamentare (il governo ha risposto solo al 25%)
Ai Cinque stelle va anche riconosciuto il merito di aver sfidato interessi consolidati e posto all’attenzione pubblica temi come la presenza dei lobbisti in Parlamento o gli affitti d’oro di Camera e Senato. In altri casi ancora, si sono rifiutati di seguire il “così fan tutti” dei partiti, come nel caso delle regalie della legge mancia . Fino 5,8 milioni raccolti finora per il fondo destinato alle pmi decurtandosi lo stipendio: una goccia, certo, ma comunque un segnale di non poco conto dal punto di vista simbolico.
Un soft power che a ben vedere rappresenta una delle forze principali del M5S: quella di spingere gli altri partiti e il sistema politico a rincorrere a rinnovarsi per non morire.
Ma è solo l’inizio !