“IL GOVERNO INTERVENGA PER AVVIARE INDAGINI ISPETTIVE”, L’INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
Al Ministro della giustizia, al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:
da comunicazioni inoltrate da funzionari della Banca d’Italia nonché dalla risposta all’interpellanza n. 2-00031 formulata dal Sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze Alberto Giorgetti, è risultato oramai acclarato che, sulla oramai nota vicenda del fallimento della «Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A.» del 2 maggio 2012 e della «società di fatto» costituita dai suoi fondatori e dai loro più stretti familiari, avvenuta il 10 maggio 2013, l’Unità di informazione finanziaria, istituita presso la Banca d’Italia, ha ricevuto dai soggetti obbligati alla collaborazione attiva, a partire dal 1o gennaio 2008, unitamente all’Ufficio italiano dei cambi, numerose segnalazioni di operazioni sospette che sono state oggetto di analisi finanziaria ed inviate al nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di finanza, alla direzione investigativa antimafia e all’autorità giudiziaria;
inoltre, dalle indagini effettuate dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Torre Annunziata è altresì emerso che, dal 2005 al 2012, sui conti correnti dell’ex amministratore delegato Michele Iuliano e dei suddetti soggetti riconducibili alla «società di fatto», si sono riscontrati flussi finanziari per circa 400 milioni di euro, risultando altresì che, nel corso degli anni, la società in parola ha potuto effettuare una raccolta di credito per somme pari a quindici volte il valore delle riserve legali e riserve disponibili risultati dall’ultimo bilancio approvato, racimolando l’astronomica cifra di oltre 684 milioni di euro, totalizzando un patrimonio netto negativo pari ad oltre 858 milioni di euro;
a fronte di ciò e quindi a fronte di un flusso di danaro di straordinaria consistenza, di reiterate segnalazioni ad opera dei soggetti demandati alla collaborazione attiva e di specifiche indagini eseguite per quasi un decennio dalla procura della Repubblica, non è stato dato argine alcuno da parte degli organi istituzionalmente preposti al controllo dei flussi finanziari, ad una deriva che ha cagionato uno dei più catastrofici fallimenti della storia italiana, coinvolgendo centinaia di piccoli risparmiatori;
in particolare, del tutto privo di giustificazione apparente risulta quello che agli interroganti appare il mancato seguito che hanno avuto le predette segnalazioni di reiterate anomalie nelle operazioni bancarie poste in essere dai soggetti coinvolti nella vicenda in parola, a cui di fatto non paiono essere seguite le adeguate attività investigative da parte degli organi di polizia giudiziaria preposti –:
CHIEDO AL MINISTERO
di quali elementi disponga il Governo sulla vicenda e sugli eventuali ulteriori sviluppi e se non intenda verificare la sussistenza dei presupposti per l’avvio di iniziative ispettive presso gli uffici giudiziari coinvolti.
LEGGI L’INTERROGAZIONE E LA RISPOSTA DEL MINISTRO -> http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/03437&ramo=CAMERA&leg=17