Ciò che non aveva osato la Gelmini lo propone Renzi

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Renzi mette una pietra tombale sugli scatti stipendiali del comparto scuola e ne decreta la morte.

Abolire lo scatto stipendiale significa abbandonare i docenti a vivere perennemente sotto il costo della vita e non saranno gli 80 euro (che hanno coinvolto solo 4 insegnanti su 10) a rimediare a questo lento scivolare verso una perdita di potere di acquisto continua.

Neanche Brunetta e la Gelmini si sono spinti a tanto che hanno solo sospeso gli scatti stipendiali portando ad un continuo balletto di blocco e ripristino. Ci voleva il centrosinistra per terminare il lavoro.

Parlare di merito per spingere economicamente verso il baratro tutti i docenti è semplicemente nello stile CINICO di Renzi. Secondo gli annunci del governo gli scatti verranno sostituiti dal merito perchè chi lavorerà di più verrà pagato di più. E’ l’ennesima bufala ad uso e consumo dei media perchè già oggi, chi fa ore aggiuntive in progetti e progettini o assume ruoli di responsabilità in coordinamento con i dirigenti nella scuola, viene pagato di più. Comprendete tutti che ciò non ha nulla a che fare con la meritocrazia e la rivoluzione annunciata.

Cosa faranno i sindacati che con la Gelmini scatenarono l’inferno? Saranno anche loro incantati dagli slogan di Renzi o andranno a difendere seriamente i lavoratori della scuola?

Il M5S ha richiesto il ripristino degli scatti stipendiali per i docenti nel Decreto Carrozza, in legge di stabilità 2013 ed ha sollevato per primo in politica la rapina dei 150 euro che ha costretto il governo ad un dietro front. Continueremo la nostra battaglia per ridare dignità alla scuola in Parlamento e in Piazza.

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