Parte lo sciopero dei contributi scolastici

iopago
Ogni genitore farebbe il possibile per i propri figli e per una istruzione dignitosa, ma è giusto che il finanziamento delle famiglie si sostituisca pian piano al finanziamento pubblico alla scuola negando di fatto al diritto all’istruzione per tutti?
Conosciamo bene le difficoltà delle scuole taglieggiate da tutti i ministri degli ultimi anni, l’impegno di dirigenti e docenti che tante volte utilizzano i propri soldi per sostenere le spese scolastiche, ma questa deriva va fermata.

Tra i 34 Paesi in esame dall’indagine OCSE, l’Italia è anche l’unico che registra una diminuzione della spesa pubblica per le istituzioni scolastiche tra il 2000 e il 2011 (-3% rispetto al +38% della media Ocse), ed è il Paese con la riduzione più marcata (5% nel periodo 2000-2011) del volume degli investimenti. Inoltre, se la riduzione della spesa pubblica non fosse stata almeno in parte compensata dal finanziamento privato, le risorse a disposizione del sistema d’istruzione si sarebbero ulteriormente ridotte. La percentuale di risorse per le scuole e le università che proviene da fonti private è quasi raddoppiata tra il 2000 e il 2011.

Dobbiamo prenderci la responsabilità di dire BASTA e proclamare lo sciopero dei contributi scolastici che in questi mesi tutte le scuole stanno chiedendo, in modo illecito o quanto meno furbo, per accettare l’iscrizione degli studenti. La legge afferma che le tasse di iscrizione e di frequenza sono esigibili solo dopo il compimento dei 16 anni da parte dello studente per il principio dell’obbligatorietà e gratuità dell’istruzione previsto dall’art. 34 della Costituzione. Per chiedere più risorse alla scuola da parte dello Stato facciamo lo SCIOPERO dei contributi scolastici. Io non pago e se qualche istituzione scolastica vi ricatta scrivete a questa mail

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