Dei cinque esperti che avrebbero dovuto supportare Nistri per la gestione degli appalti, lo snodo della sfida Grande Progetto Pompei, non c’è traccia. Il Governo ha respinto la proposta del Generale preferendo ricorrere a una selezione pubblica. E ora, a distanza di un anno, non se ne sa più nulla.
L’ho dichiarato in un’intervista rilasciata a L’Espresso. Il settimanale, nell’edizione del 6 marzo, dedica ampio spazio al Grande Progetto Pompei. Nell’inchiesta “Chi blocca la Rinascita di Pompei” si fa luce sui 35 cantieri non ancora aperti dei 47 previsti e sui 105 milioni di euro – 70 comunitari e 35 di cofinanziamento nazionale – che nel dicembre del 2015 l’Unione Europea potrebbe revocare.
Il Partito Democratico rischia di mandare all’aria un investimento sostanzioso dell’Europa. Per chissà quali oscuri motivi, visto che l’allarme è stato lanciato più di un anno fa dallo stesso Soprintendente Osanna ed ora la magistratura si muove a far luce sulla vicenda. Ricordiamo che Renzi e il suo ministro Franceschini vanno contro la legge bloccando, come ho denunciato a L’Espresso, la nomina di 5 esperti a supporto, anche legale ed economico, del Generale dei Carabinieri Nistri, Direttore del Grande Progetto Pompei. Ed altri 10 dipendenti per la task force del Generale. Una scelta che mette a rischio sia l’utilizzo di tutti i fondi europei che dei restauri, nonché i finanziamenti futuri.