Dei 30 esperti che avrebbero dovuto supportare l’attività del Direttore Generale del Grande Progetto Pompei, soltanto 19 sono attualmente in carica. Non bastasse, il Mibact fa sapere che il prossimo mese la struttura di supporto del Dg verrà ridotta ulteriormente di due unità. Siamo di fronte a un paradosso che scade nel ridicolo: non riusciamo a utilizzare i 105 milioni di finanziamenti europei per Pompei ma, al contempo, andiamo a risparmiare cifre contenute sulla struttura dell’area archeologica.
E’ quanto si evince dalla risposta data nei giorni scorsi dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali a una mia interrogazione.
Nessuno di quei cinque giuristi, economisti e architetti che Renzi e Franceschini avevano promesso di assegnare alla struttura del Dg Nistri ha mai masso piede a Pompei. Il Mibact giustifica questa scelta appellandosi alla spending rewiew e annunciando, a sei mesi dalla scadenza del termine per spendere i 105 milioni di euro stanziati dall’Ue, che solleciterà la Presidenza del Consiglio dei Ministri ad individuare una proposta risolutiva. Tutto questo avviene mentre a Pompei sono soltanto cinque i cantieri e le attività concluse, a fronte di 23 gare ancora in corso e di 25 cantieri aperti.