Ateneo del Sud fuori dalla top ten? Il tuo 110 e lode potrebbe non valere più nulla!

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Ti sei laureato o ti stai laureando ad un’università del Sud, quelle già penalizzate dal governo della Lega e di Berlusconi, sei sfortunato geograficamente ed economicamente perché sei nato in un territorio che non ospita un’università nella fantomatica “top ten”, perchè non hai soldi per frequentare università lontano da casa , perché vivi in uno stato che non provvede ad adeguate borse di studio? Ti mancava solo il colpo di grazia dal PD che non solo ha previsto una riduzione cospicua delle risorse alle università con tasse basse per gli studenti, ma ora il tuo 110 e lode potrebbe non valere più nulla per i concorsi pubblici.

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Mentre il M5S spinge ad eliminare lo sbarramento del voto per l’accesso alla pubblica amministrazione senza discriminante sul voto di laurea e tantomeno sull’ateneo di provenienza con una proposta di legge depositata da tempo, un emendamento del PD, appena approvato, al disegno di legge della Pubblica amministrazione realizza il «superamento del mero voto minimo di laurea quale requisito per l’accesso» e «possibilità di valutarlo in rapporto ai fattori inerenti all’istituzione che lo ha assegnato». In sostanza dopo la “BuonaScuola” che introduce le scuole di serie A (in tessuti produttivi e con famiglie benestanti che riescono a raccogliere più fondi privati) e scuole di serie B, si ufficializzano le università di serie A (principalmente in alcune zone del NORD) e di serie B (al SUD e nelle restanti parti del NORD) a causa di un attuale valutazione su dati parziali, vecchi e scriteriati. E’ facile immaginare i concorsi nella pubblica amministrazione cuciti ad hoc sul raccomandato di turno, piuttosto che sul merito e ci batteremo per chiedere la cancellazione di questa misura in Aula.

Possiamo reagire in 2 modi: depressione ed espatrio o lotta senza quartiere a partire dal 7 luglio con lo sciopero dei lavoratori della scuola a Roma. Mondo dell’università e studenti devono scendere in massa contro chi sta distruggendo il nostro futuro perché ogni giorno in più di questo governo e un giorno di futuro in meno per tutti noi.

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