La #GuerradeiRifiuti e sempre la stessa guerra: etilè criminale-affaristica contro cittadini. Da una parte c’è un élite che vuole continuare a lucrare con inceneritori e discariche sulla pelle dei cittadini, dall’altra chi vorrebbe sistemi che garantiscono più lavoro, ricchezza diffusa e ambiente pulito. Negli ultimi mesi ben 26 impianti di riciclo, compostaggio e trattamento meccanico-selezione, depositi e discariche di rifiuti sono andati a fuoco. Su questi roghi il Movimento 5 Stelle vuole vederci chiaro.
Stefano Vignaroli , vice presidente della Commissione d’inchiesta sul ciclo illecito dei rifiuti porterà all’ attenzione della Commissione un dossier per verificare se esiste un nesso che lega questi incendi e l’eventuale dolo oppure si tratta di semplici incidenti.
Una verifica che è obbligatoria. Specialmente dopo l’approvazione del decreto attuativo dell’articolo 35 dello Sblocca Italia che favorisce l’incenerimento dei rifiuti e la costruzione di 12 nuovi impianti a discapito di riciclo, compostaggio e trattamenti e recupero di materia a ‘freddo’.
Da anni infatti in Italia lobby di discariche e inceneritori ed ecomafie giocano una sporchissima guerra dei rifiuti senza esclusione di colpi. Rifiuti, che sono materie post consumo che oggi potrebbero essere tutte riciclate e inviate a compostaggio, ma per sporchi interessi trovano altre strade come la combustione o il seppellimento, danneggiando oltre che la salute umana anche l’economia virtuosa. Per renderci conto di quello di cui stiamo parlando, in aalto troverete un parziale elenco degli ultimi incendi a impianti di riciclo, compostaggio, trattamento a freddo e discariche.