Sugli amministratori delle società vincitrici degli appalti a Pompei continuano a piovere indagini. E’ il caso di Marco Cascella, AD della ditta “Lande Srl” di Napoli, indagato per corruzione e turbativa d’asta aggravata dal metodo camorristico nell’ambito dell’inchiesta su camorra e appalti che vede coinvolti anche l’ex assessore campano Pasquale Sommese ed il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Di Muro. La società si è recentemente aggiudicata i lavori di valorizzazione, decoro e messa in sicurezza dei punti di accesso alle domus, di sostituzione dei cancelli, delle transenne e degli allestimenti didattici dell’area archeologica di Pompei, in particolare delle Regiones I, II, III. I lavori rientrano nell’ambito della programmazione del Grande Progetto Pompei.
Depositerò un’interrogazione al ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini per chiedere, inoltre, di intervenire sulla regolamentazione degli ingressi negli scavi di Pompei in vista dell’evento “Domenica al museo” e al fine di evitare lunghe ed estenuanti attese dei turisti paganti.
Questo caso segue quello già denunciato dal M5S nel 2013, con la ditta Caccavo, vincitrice dell’appalto dei lavori di restauro al Teatro Grande, poi interdetta a contrarre con la pubblica amministrazione. La Caccavo detiene il 98% della quota societaria di “Samoa restauri s.r.l.”, società che nel 2014 è risultata vincitrice di ben tre appalti per lavori di restauro agli scavi di Pompei. Ogni volta che si può infilare la corruzione, intervenire in tempo significa evitare sperpero di denaro pubblico, lievitazione dei costi, e permettere una vera ricaduta sul territorio in termini turistici ed occupazionali. Sappiamo bene quanto il Sud ne abbia bisogno, è per questo che dobbiamo evitare nuovi fenomeni corruttivi.