Di nuovo la solita macchina del potere all’italiana che sta strozzando questo Paese e il M5S è l’unico che può smantellarla perché ha le mani pulite: l’unica che può far rinascere il merito e le potenzialità delle imprese oneste che in questo Paese sembrano destinate a chiudere senza conoscenze politiche e senza cedere all’illegalità.
Le opacità nel sistema di appalti assegnati nei beni culturali e discutibili promozioni dentro al Mibact, rilevate in un’odierno articolo comparso sul Manifesto, disegnano il quadro di un sistema nel quale i potentati che governano il ministero del Collegio Romano gestiscono carriere e concessioni nei confronti di società che, come nel caso della Lande Srl, sono sospettate di avere collegamenti con la criminalità organizzata.
Il caso più clamoroso in tal senso era il bando vinto nel 2013 dalla Lande per il restauro e conservazione delle ‘piccole terme e hospitalia’ di Villa Adriana, avvenuto secondo modalità che apparivano palesemente pilotate. I membri di quella commissione giudicante, da lì a breve, hanno fatto carriera nel Mibact e in particolare il M5S aveva chiesto al Senato, attraverso alcune interrogazioni, lumi sulla promozione dell’architetto Federica Galloni alla direzione generale per l’arte contemporanea del Ministero.
Atti parlamentari da parte nostra non sono mancati neppure nei confronti di Salvo Nastasi e Proietti due uomini potenti del Mibact che hanno accumulato cariche e potere. Nastasi è appena promosso da Renzi a vice segretario generale a Palazzo Chigi. Anche in questo caso le risposte da parte del Governo alle nostre richieste di chiarimento o non sono giunte o sono state di totale vaghezza burocratica, segno evidente di un’omertà che scredita ulteriormente questa classe dirigente e delegittima le istituzioni. Se da un lato non mancheranno da parte nostra nuovi e ulteriori atti parlamentari, al ministro Franceschini suggeriamo di guardare meglio dentro al suo dicastero: la politica ha gli strumenti per prendere le giuste decisioni e per tempo, senza aspettare l’intervento della magistratura.