“Nonostante sia in corso un’indagine sull’amministratore delegato di Lande S.r.l., con gravi reati ipotizzati come corruzione e turbativa d’asta aggravata dal metodo camorristico, il ministro Franceschini ci dice che va tutto bene e che il Mibact sta effettuando tutti i controlli del caso. A noi sembra invece che la situazione non sia affatto sotto controllo e per questo avevamo chiesto al titolare dei Beni Culturali di costituzione di una apposita commissione ispettiva che vigilasse sugli appalti di questa società. La risposta negativa del ministro non è un buon segnale da parte di chi dovrebbe garantire legalità e trasparenza”.
Così i parlamentari M5s in commissione Cultura di Camera e Senato commentano il question time del collega Luigi Gallo.
“Ricordiamo che nell’ambito del secondo filone dell’inchiesta Medea, aggravata dal metodo camorristico, perché si favorirebbe il clan Zagaria dei casalesi, è coinvolto Marco Cascella, amministratore della Lande s.r.l., società vincitrice di numerosi appalti: oltre a quelli relativi al Grande Progetto Pompei, ricordiamo il taglio degli alberi sulla linea Metro 4 di Milano, Villa Adriana a Tivoli, il Bosco di Capodimonte, l’ex-Villa Borbonica di Portici, il Mattatoio di Roma, il TAV.
Rispetto ai gravi rilievi che abbiamo sollevato, il titolare del Mibact nella sua risposta ha addotto giustificazioni assurde e prive di senso, come nel momento in cui afferma che ‘Tutti gli affidamenti nell’ambito del Grande progetto Pompei sono avvenuti in data precedente alla conoscibilità delle indagini. Noi riteniamo che per contrastare questi fenomeni dilaganti debba essere introdotto il Daspo per i corrotti. una nostra proposta già bocciata dal Pd in occasione del decreto Art Bonus che riproveremo ad inserire nel disegno di legge sul codice degli appalti.
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