Ci sono i primi licenziati a tutele crescenti. Si tratta di tre operai della cartiera Pigna Envelopes di Tolmezzo, in provincia di Udine. Assunti a marzo con il contratto a tempo indeterminato introdotto dal Jobs act, dopo soli otto mesi l’azienda li ha lasciati a casa. E’ bastato un calo di produzione, così sostiene l’impresa, e il posto fisso ha evidenziato tutta la sua fragilità. Eppure, la società ha potuto beneficiare dei generosi incentivi previsti dalla legge di Stabilità 2015, che esonerano il datore di lavoro dal pagamento dei contributi per tre anni. (continua a leggere su Il Fatto Quotidiano -> http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/14/jobs-act-ecco-i-primi-licenziati-a-tutele-crescenti-a-casa-dopo-otto-mesi-di-lavoro/2217571/ )
Quello che il governo ha fatto con il Job ACt è stato dare 1,9 miliardi alle imprese per avere nuova disoccupazione. Licenziare è più economico e costa di meno. I primi 3 licenziamenti che arrivano sulla stampa di oggi sono solo i primi segnali di licenziamenti di massa e collettivi pronti ad esplodere.
Lo diciamo da tempo che il motore della ripresa economica è la domanda interna che si stimola solo attraverso una misura economica come il Reddito di Cittadinanza, l’unica capace di far ripartire il Paese. Voglio il M5S al Governo.