Abbbiamo tentato di scardinare le baronie all’università anche in questa Legge di Stabilità.
Ma il PD continua a dire NO alle nostre proposte.
- La prima proposta che ci hanno bocciato chiedeva di inserire nella chiamata diretta dei professori universitari il requisito minimo di Abilitazione Scientifica Nazionale. E’ lo strumento che certifica la qualità dei ricercatori italiani e sul quale stiamo investendo affinché ci siano parametri quanto più oggettivi possibili non manipolabili dalle commissioni.
- La seconda proposta bocciata dal PD è una redistribuzione delle risorse non più secondo le classifiche tra atenei, ma differenziando in funzione dei risultati dei singoli dipartimenti. Sappiamo che in ogni ateneo ci sono delle eccellenze che vengono colpite al pari, se non di più da un sistema premiale malato. Sappiamo benissimo che l’attuale sistema premiale è scorretto e va sospeso finché non si trovino le risorse necessarie per lo sblocco del turnover, per abbassare la tassazione ed investire seriamente nel comparto universitario, ma nel quadro voluto dal governo, il correttivo richiesto dal M5S di valutare i lavori dei singoli dipartimenti e non dell’ateneo avrebbe scardinato logiche politiche e clientelari che troppo spesso si annidano nella gestione di alcune università.
- Dopo l’iniziale approvazione all’unanimità in commissione Cultura, il nostro emendamento alla Stabilità sulla formazione del personale ATA, che prevedeva l’istituzione di nuovi corsi di formazione per i collaboratori scolastici per il supporto a studenti con disabilità, purtroppo è stato bocciato. Di soldi per questo provvedimento non ce n’erano perché governo e maggioranza li avevano esauriti a forza di mance e marchette distribuite a destra e a manca.
- Sempre riguardo al personale ATA, il governo ha bocciato anche il nostro emendamento, a prima firma Maria Marzana, con il quale chiedevamo il ripristino dei 2020 posti tagliati nella precedente Stabilità. Anche questa sarebbe stata una misura fondamentale per consentire il buon funzionamento del comparto istruzione.