“Grazie all’intervento dei portavoce del Movimento Cinque Stelle in Regione e in parlamento siamo riusciti a sventare il trasferimento dell’Archivio Storico dell’Enel da Napoli a Roma. Siamo orgogliosi di poter annunciare la salvaguardia di un patrimonio documentale di Napoli e del Sud come l’Archivio, meta di studiosi provenienti da tutto il Paese e di tantissimi cittadini che si recano a visitarlo”.
Sono il primo firmatario di un’interrogazione con cui si metteva a conoscenza il ministro Franceschini del progetto di trasferimento dell’Archivio Storico Enel di Napoli e si chiedeva al governo di scongiurarne la dislocazione. Per fortuna sventata grazie all’M5S!
I documenti conservati nell’Archivio sono prodotti della storia di aziende meridionali del settore, espressione del nostro territorio, e non sono mai stati trasferiti altrove. Eppure, la dirigenza Enel stava progettando da quattro anni il trasferimento della sede di San Giovanni a Teduccio a Roma a causa di costi di locazione troppo elevati e spazio insufficiente, forse dimenticando che già dai prossimi anni la documentazione prodotta sarà composta quasi esclusivamente da supporti digitali che richiedono, quindi, spazi molto contenuti.
L’Archivio Storico dell’Enel conserva materiale sulle peculiarità di singole aziende del Paese e non solo, con documenti della “Fondazione Politecnica”, a partire da quelli più noti sul PRG di Napoli, studi sul trattamento dei rifiuti e sulla produzione del metano, sull’Associazione Alessandro Scarlatti e dell’Unione Industriali di Napoli. Ancora conservati nell’Archivio dell’Enel ci sono i documenti dello SVIMEZ e le analisi sulle distruzioni causate dalla guerra e dall’esercito tedesco in ritirata ed anche del tentativo generoso dei napoletani, in tante realtà della provincia, da Castellammare di Stabia alla città di Napoli, di proteggere l’apparato industriale e i documenti.