Al circo mediatico e al partito democratico, a Forza Italia e a SEL non interessa nulla di sconfiggere la camorra, nè in comuni come Quarto, nè in altre realtà. Vogliono semplicemente sconfiggere il M5S.
I Media nazionali infatti non si sono granchè interessati a Quarto quando veniva sciolta 3 volte per camorra. I partiti ci convivono perfettamente con la camorra perchè la governavano quando il comune è stato sciolto per camorra. Ma i cittadini di Quarto onesti no, si sentono violentati e sostengono il M5S che resiste alla camorra, che non si fa infiltrare, che sottraggono ossigeno giorno dopo giorno. A noi cittadini campani dovrebbe interessare una sola cosa:
Sostenere la lotta contro la camorra Oggi a Quarto alle ore 17:00 si terrà un flash mob per la legalità, senza simboli e bandiere in Piazzale Europa (adiacente alla sala consiliare) ed io ci sarò come tanti cittadini onesti della Campania.
A Quarto restiamo coerenti nell’allontanare gli immeritevoli e a dare FORZA a chi oggi rappresenta la comunità e contrasta la camorra nei FATTI ! Fino a prova contraria oggi il M5S è parte lesa: dobbiamo sostenere una comunità ONESTA, composta dalla maggioranza dei cittadini di Quarto, che ha intrapreso la lotta alla camorra!
Ecco l’intervista ad un componente della commissione ANTIMAFIA e Capogruppo al Senato Mario Michele Giarrusso sulla vicenda QUARTO.
Senatore Giarrusso, come risponde il Movimento 5 Stelle alle accuse che stanno arrivando su Quarto? E’ stato tutto gonfiato oppure anche voi siete come gli altri partiti?
Il caso è stato enormemente gonfiato, sicuramente dal Pd. Adesso stanno venendo fuori delle intercettazioni nelle quali si vede che un ex consigliere del Pd era parte dell’accordo tra i politici e i camorristi per dare voti all’infiltrato. Pare addirittura che l’infiltrazione nei nostri confronti non era solo camorristica ma anche di ambienti vicini al Pd. L’ex consigliere al centro della questione aveva un curriculum abbastanza tranquillo. Si tratta di un militare che ha lavorato nella Guardia Costiera per 12 anni che vantava anche a suo dire operazioni di contrasto ad attività illecite. Aveva la fedina penale pulita, non è che si trattava di una persona spuntata dal nulla che non si sapeva che cosa facesse.
I vostri oppositori dicono che siete intervenuti su De Robbio in maniera tardiva?
Il Movimento ha reagito benissimo perché ha messo in campo tutto quello che poteva fare. Intanto non lo ha candidato alla presidenza del consiglio comunale, nonostante fosse una prassi non scritta. E questo lo ha fatto subito. Evidentemente si era capito subito dopo le elezioni che bisognava intervenire fino ad arrivare all’espulsione. Non è stato accontentato in nulla e dunque il Movimento ha funzionato.
Tra i punti contestati al sindaco di Quarto c’è la gestione della rete idrica.
Le accuse sono state montate ad arte. Sulla rete idrica il sindaco ha seguito le norme di legge. Quando è stato aggiudicato l’appalto l’impresa in questione era in regola. Solo a fine settembre del 2015 la decisione favorevole all’impresa dei giudici di primo grado è stata annullata ed è tornata in vigore l’informativa antimafia. A quel punto, giustamente, il sindaco si è rivolta al prefetto per intervenire. Non poteva farlo prima e chi dice che la sentenza è di giugno dice una cosa inesatta. All’udienza di giugno, come sempre accade in questi casi, i giudici amministrativi non emettono nessuna sentenza e al termine congedano gli avvocati delle parti con la tipica frase di rito “grazie, sarà deciso”. Dopo di che la sentenza viene emessa dopo mesi e a volte purtroppo dopo anni. La sentenza è conoscibile solo quando viene depositata, in questo caso a settembre. Dunque il sindaco si è comportata perfettamente secondo le regole. Non poteva avere la palla di vetro prevedendo la sentenza mesi prima.
E’ vero che sul piano regolatore ci sono stati cedimenti?
Anche qui ci sono state mistificazioni. Il piano regolatore è in discussione. Come sempre il Movimento ha coinvolto nella discussione i cittadini per quanto possibile perché ogni decisione deve essere comune. E’ invece il nostro sindaco che ha detto, quando è stato sentito, che c’erano pressioni sul piano regolatore. Non è che ci vuole Pico della Mirandola per capire che in tutti i comuni di tutta Italia le pressioni maggiori di politica, malapolitica, speculatori e mafie arrivano proprio sul piano regolatore. Gli atti concreti quali sono? Condividere con la cittadinanza. Si sta facendo un processo friggendo l’aria, il nulla.
Quindi il M5s non ha nessuna responsabilità?
Pensare che ci possa essere una barriera assoluta ai tentativi di infiltrazione è impossibile. E’ importante il “come” si reagisce. E’ questa la differenza tra noi e gli altri. Non abbiamo avuto il minimo cedimento, non abbiamo tentennato. Anzi, forse i magistrati sono stati finora sin troppo morbidi viste le accuse così gravi. Dietro questa storia c’è una strategia per delegittimare il Movimento 5 Stelle. Ci sono comuni a guida Pd in Campania, e lo so perché ci ho lavorato alla Commissione Antimafia, dove le commissioni di accesso prefettizie e non i consiglieri di opposizione hanno chiesto lo scioglimento citando 16 diverse situazioni indice di infiltrazioni. Il tutto con arresti, elenchi di cittadini che hanno venduto il voto con relativo prezzo, nomi di consiglieri e dirigenti direttamente collegati alle cosche. E sa che cosa è successo? Nulla. Non è stato sciolto un bel niente. E lì si parla di cose concrete come gli appalti dell’immondizia o cimiteriali, non di aria fritta.