Matteo Brambilla vive a Napoli ormai da molti anni. Da attivista del Movimento 5 Stelle è stato attento soprattutto al problema ambientale. Il neo candidato sindaco è segretario dell’associazione Terra Futura, impegnata da anni nella diffusione della cultura del riciclo dei rifiuti. Scrive oggi di lui Davide Cerbone sul quotidiano Il Mattino:
A Napoli il giovane Matteo venne per la prima volta che aveva 23 anni, nel 1992. Decise di partecipare ad un campo-scuola coi bambini di Forcella: fu folgorazione. Il secondo innamoramento arrivò alcuni anni più tardi, quando conobbe Teresa. Alla mozione civile s’era aggiunta quella del cuore: troppo per resistere. Così, quattordici anni dopo la sua «prima volta», nel 2006, il compassato lombardo decise di stabilire a Chiaiano la sua dimora e la sua battaglia e si trasferì armi e bagagli nell’epicentro dell’emergenza rifiuti. L’emigrazione capovolta, con vista sulla discarica. Poco dopo il matrimonio con la terra adottiva venne quello con la fidanzata napoletana. A seguire, l’impegno in prima linea nei comitati antidiscarica e l’arruolamento nel Movimento 5 Stelle. Mai, però, Brambilla avrebbe immaginato di ritrovarsi, dieci anni dopo, candidato sindaco della città che l’aveva stregato quand’era ancora studente. Invece adesso l’ingegnere energetico dovrà chiedere un’aspettativa all’azienda partenopea impegnata nella gestione e I’erogazione di servizi integrati per cui lavora. Lo attendono quattro mesi su altre barricate: quelle della politica.
In basso troverete un’intervista di Matteo Brambilla del 2010. Una persona che parte dai cittadini, dalla crisi ambientale e dei rifiuti della Regione Campania. L’amore per Napoli salverà questa città.