Il Ministero dell’istruzione è invaso da ricorsi per la sua incapacità. Produce un licenziamento di massa di almeno 120mila docenti precari. Renzi e Giannini devono pagare di tasca loro tutti i ricorsi che lo stato perderà.
“Siamo alle solite.
Mancano le griglie di valutazione e mancano moltissime commissioni.
Il compenso per i commissari da 1€ è passato a 2€ l’ora, in seguito ad uno “stanziamento straordinario”.
I 15 giorni dalla pubblicazione delle sedi non sono trascorsi. Molti docenti hanno perso i soldi di treni e hotel già prenotati prima del cambio repentino delle sedi d’esame, sabato 16 aprile, nella notte.
Il bando è stato pubblicato con un ritardo di tre mesi.
Nessuno dal Governo ha risposto alle nostre interrogazioni su tutte queste contraddizioni e irregolarità.
Sono iniziate le prove scritte e i precari della scuola, quelli che mandano avanti da anni il sistema scolastico italiano, sono costretti ad un nuovo esame, all’ennesima prova della loro vita.
Senza alcun rispetto per la loro professionalità, maturata in anni di insegnamento, comprovata dallo Stato tramite percorsi abilitanti selettivi, duri, enormemente dispendiosi.
Senza alcun rispetto per gli alunni che da domani vedranno i loro docenti assentarsi da scuola, proprio a fine anno, nel mese che precede gli esami di Stato.
Senza alcun rispetto per le famiglie e per gli enormi sacrifici sostenuti da tutti quei genitori che mantengono i propri figli con uno stipendio ormai da fame, in una condizione di perenne precarietà esistenziale.
Dobbiamo fare i complimenti al MIUR per questa geniale mossa che costa 300milioni di euro ai contribuenti e che danneggia gravemente centinaia di migliaia di persone.
Dal punto di vista psicologico, prima ancora che da quello materiale.
Il M5S è al fianco dei docenti, di quella scuola buona che Renzi ha calpestato, svilito e umiliato.
Da domani, con più forza e ancora più uniti, continueremo a combattere per l’immissione in ruolo di tutti abilitati. #NonUnoDiMeno”
Silvia Chimienti
Questo concorso non è un’assunzione ma un licenziamento di massa! Nel video spiego perché.