L’M5S fin da subito aveva puntato i fari sull’accordo tra l’università la Sapienza e la società in odor di “Giglio magico”. Il MoVimento vuole vederci chiaro anche sulla cessazione delle attività ed effettuerà approfondimenti per chiarire tutti i contorni della vicenda.
Ancora una volta il M5S sventa una oscura operazione nel mondo universitario. I nostri atti ispettivi hanno infastidito non poco i contraenti di un ambiguo accordo tra università e fidatissimi uomini e amici del Presidente del Consiglio. Parliamo dell’affarista Marco Carrai ,uomo ombra e braccio destro di Renzi e il presidente della fondazione Open che ha raccolto fondi per le campagna elettorale. La stessa fondazione di cui non conosciamo i finanziatori.
Uomini coinvolti in una società per lo sfruttamento di brevetti del’università la Sapienza che sceglieva di siglare un accordo a svantaggio della stessa università finanziata con i soldi di tutti i cittadini.
“Sul caso della società K Cube, rispetto alla quale siamo l’unica forza politica ad averci voluto vedere chiaro, a lasciare molto perplessi sono anche caratteristiche e tempistiche sulla conclusione della vicenda. Una chiusura quella della società, che sembra essere avvenuta in fretta e furia quasi che i fari che gli sono stati puntati addosso da parte nostra e dal programma Report abbiano indotto Carrai e i suoi soci, tra i quali ricordiamo comparire anche il presidente della fondazione Open Alberto Bianchi, a fare armi e bagagli in tutta fretta. Fine della vicenda? Per quanto ci riguarda, non ancora: vogliamo capire perché mai una società in rampa di lancio abbia improvvisamente interrotto la propria attività. A tale scopo faremo ulteriori approfondimenti, riservandoci di presentare un’interrogazione”.
“Ieri sera infatti durante la trasmissione Report, la conduttrice Milena Gabanelli ha ricordato il loro servizio andato in onda il 15 maggio proprio sul contratto per lo sfruttamento di brevetti tra la società e l’università la Sapienza, risultato essere estremamente vantaggioso solo per il primo contraente. L’avvocato di Marco Carrai ha poi prontamente informato Report circa la chiusura della stessa K Cube che, a suo dire, sarebbe avvenuta il 29 aprile scorso.
Gabanelli però ieri ha precisato che il giorno prima della puntata del 15 maggio la redazione di Report aveva compiuto una visura in base alla quale la K Cube sarebbe risultata essere ancora attiva e in quella stessa data Luciano Caglioti, socio della K Cube nonché ex prorettore dell’Ateneo, di quella chiusura non sapeva ancora nulla.
Ancora da report hanno fatto sapere che il 16 maggio il verbale dell’assemblea dei soci che ha decretato lo scioglimento della K Cube. Verbale consegnato al tributarista e poi portato le carte alla Camera di Commercio: la società risulta ufficialmente sciolta in data mercoledì 18 maggio
Le tempistiche, dunque, sembrano proprio non coincidere e l’improvvisa chiusura ci impone di verificarne le ragioni. A pensare male forse si farà peccato, ma ci domandiamo se la pressione esercitata dal MoVimento attraverso un’interrogazione, alla quale si stavano per aggiungere atti parlamentari in fase di definizione, insieme a quella prodotta da Report e da ambienti interni alla Sapienza che mal digerivano questo accordo, svantaggioso per l’università e stretto con una società che presentava soci estremamente vicini al presidente del Consiglio, non abbia indotto la K Cube a inabissarsi”.