“Virginia Raggi stravince a Roma, diventando il primo sindaco donna e cinque stelle in Campidoglio. A Torino, Chiara Appendino sorprende e conquista la roccaforte piemontese pd, staccando di quasi dieci punti l’ex sindaco Piero Fassino. Ma non solo. Perché l’exploit dei pentastellati non si ferma alla netta vittoria nei due capoluoghi. Il Movimento cinque stelle vince 19 ballottaggi su 20. Insomma, dove si sono presentate, le liste di Grillo e Casaleggio hanno battuto con percentuali pesanti i candidati avversari. E soprattutto il Pd.
Lazio, M5s conquista i Castelli
Non c’è solo il trionfo della Raggi a Roma. Mentre in città i grillini festeggiano con caroselli in auto e si riuniscono sotto il loro quartier generale al grido di “onestà onestà”, nei comuni del Lazio il Movimento registra l’en plein: quattro ballottaggi, quattro vittorie. Sono pentastellati da oggi i sindaci di Marino, Genzano, Nettuno e Anguillara Sabazia. A Marino il M5s aveva già vinto il primo turno con il 32,23% di Carlo Colizza, che al secondo si e’ trasformato in un 67,57 che ha travolto la Pd Eleonora Di Giulio. Capovolto invece lo scenario a Genzano, dove l’uscente Flavio Gabbarini del Pd aveva superato il primo turno con il 42,6% dei voti, il doppio del pentastellato Daniele Lorenzon, che però al ballottaggio ha sfiorato il 59,6%, guadagnandosi la fascia tricolore.
Sardegna, vittoria a Carbonia
Sconfitta bruciante per i democratici a Carbonia, storica roccaforte rossa, ‘capitale’ del Sulcis in profonda crisi economica e sociale. Qui il sindaco uscente Giuseppe Casti aveva al primo turno un considerevole vantaggio (36,1%) sull’outsider grillina Paola Massidda, che con il 21,9% aveva superato solo per un pugno di voti il terzo classificato Ugo Bruno Piano. Al ballottaggio il clamoroso e del tutto inatteso, almeno nelle dimensioni, sorpasso con la candidata 5 Stelle che ottiene quasi il 61% dei consensi mentre Casti si ferma al 39,6%. Un caso politico, quello di Paola Massidda, prima donna alla guida della cittadina mineraria, per molti versi simile a quelli di Torino e Roma.
Sicilia, tre sindaci cinquestelle
Vittoria netta del Movimento 5 Stelle nei comuni di Alcamo (Tp), Favara e Porto Empedocle, nell’agrigentino. I candidati sindaco del M5S hanno conquistato i rispettivi ballottaggi con percentuali superiori al 70%. Ad Alcamo Domenico Surdì ha ottenuto il 74,88% dei voti. Di poco superiore al 71% il dato di Anna Alba a Favara (71,74%) e Ida Carmina a Porto Empedocle (71,31%). Una “messe di voti”, l’ha definita il deputato grillino all’Ars, Giancarlo Cancelleri, che “dimostra inequivocabilmente che la gente ha voglia di cambiare drasticamente rotta. I tempi per la prima regione a guida 5 stelle sono maturi”.
Veneto, M5s prende Chioggia
Anche in Veneto va registrato il successo del Movimento 5 Stelle, che ha conquistato, pur partendo con oltre 15 punti di svantaggio, il più grosso comune al voto in questa tornata di comunali. A Chioggia, la ‘piccola Venezia’ da circa 50mila abitanti, il grillino Alessandro Ferro ha battuto, pesantemente, l’uscente Giuseppe Casson. All’esponente del Movimento 5 Stelle quasi il 60% dei voti, mentre per l’ex sindaco (passato dal Pd, che lo aveva sostenuto 5 anni fa, alla Lega che lo ha riproposto ora) è andato appena il 40,% dei consenti.
Basilicata, Marche e tutti gli altri comuni a cinque stelle
A Pisticci (Matera) l’avvocato grillino Viviana Verri diventa il primo sindaco donna del M5S in Basilicata: con il 63,27 per cento dei voti, contro il 36,73 della lista contrapposta ha ottenuto la fascia tricolore sottraendola al sindaco uscente Vito Di Trani. Ribaltone targato cinque stelle anche nelle Marche dove il Movimento prende Castelfidardo (Ancona) con Roberto Ascani (57,5%), che ha avuto la meglio su Henry Adamo (42,5%). Qui i grillini avevano già incassato al primo turno la vittoria a Fossombrone, provincia di Pesaro Urbino, con Gabriele Bonci. Diventano pentastellati anche Pinerolo e San Mauro Torinese in Piemonte, Vimercate (Monza), Cattolica in Romagna, Ginosa e Noicàttaro in Puglia”.
RaiNews 24 http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Non-solo-Raggi-tutti-nuovi-sindaci-marchiati-cinque-stelle-ef4f4da6-e511-4fd1-8bd7-f884c184128e.html
Da Movimento Cinque Stelle
Le elezioni di ieri segnano una svolta epocale. E’ il cambio di passo del MoVimento 5 Stelle, riconosciuto dai cittadini come una forza di governo affidabile e capace di esprimere candidati validi e competenti. Ci sono vincitori e vinti. Persone, idee e valori che hanno vinto e che hanno perso. Una cosa su tutte emerge dai dati: l’unica alternativa valida di governo, capace di vincere in maniera netta con un’unica voce e senza imbarcare la qualunque è il MoVimento 5 Stelle.
Chi ha vinto
Hanno vinto i cittadini che vogliono cambiare questo Paese a partire dalla priorità assoluta: un Reddito di Cittadinanza che restituisca dignità a 10 milioni di italiani.
Ha vinto il MoVimento 5 Stelle perchè si è presentato dappertutto come un’unica forza solida, compatta e coerente e nonostante una campagna denigratoria orchestrata dal Pd ed eseguita dai media.
Ha vinto chi è sempre stato coerente, si è tagliato lo stipendio e non ha abbandonato la carica per cui è stato eletto.
Hanno vinto candidati incensurati, competenti e non compromessi con il Sistema.
Ha vinto l’acqua pubblica e rifiuti zero.
Ha vinto la Rete che si è mobilitata per sostenere i candidati 5 Stelle, rilanciarne le proposte e disinnescare le balle di regime.
Hanno vinto le persone scese in piazza.
Hanno vinto gli attivisti 5 Stelle che hanno offerto il loro tempo e il loro lavoro.
Ha vinto chi si sostiene con piccole donazioni volontarie e rifiuta i finanziamenti pubblici.
Ha vinto un metodo che è quello di presentare le persone che crescono nel M5S e che possono vincere per le proposte che fanno, non per la loro popolarità pregressa.
Ha vinto una comunità che cresce ogni giorno di più e che ha un cuore pulsante che batte sempre più forte: Rousseau.
Hanno vinto le proposte concrete.
Chi ha perso
Hanno perso i partiti, le alleanze e le accozzaglie di liste civiche.
Ha perso chi si nasconde dietro l’etichetta “destra” o “sinistra” solo per mascherare il vuoto di valori, di idee e di proposte.
Hanno perso i media tradizionali di regime: le tv e i giornali. La macchina di propaganda piddina si è inceppata. Ormai avete perso qualsiasi credibilità, fatevene una ragione.
Hanno perso le privatizzazioni a tutti i costi.
Ha perso un Sistema morente che ormai mostra tutta la sua vulnerabilità.
Hanno perso le Grandi opere.
Hanno perso le lobby.
Hanno perso i bonus e la narrazione di una realtà che non esiste.
Ha perso chi diffama e chi denigra.
Ha perso chi usa milioni di euro di soldi pubblici per fare propaganda spicciola.
Ha perso chi non conosce il Paese e vive solo nel palazzo.