“L’Istituto professionale Caracciolo-Salvator Rosa del rione Sanità di Napoli, inizialmente accorpato all’Istituto Isabella d’Este, sembra andare inesorabilmente incontro alla chiusura, nel silenzio generale, per la progressiva riduzione delle iscrizioni. L’accorpamento è avvenuto proprio nel momento di maggior crescita delle iscrizioni in un quartiere in cui l’abbandono scolastico, in alcune classi, supera il 50% degli alunni. Il calo delle iscrizioni, la soppressione di due dei quattro indirizzi professionali, la crescita dell’assenteismo e della dispersione scolastica, il declassamento de facto del Caracciolo-Salvator Rosa stanno mettendo in discussione l’esistenza stessa di un patrimonio culturale che andrebbe valorizzato anziché essere periferizzato e succursalizzato”.
E’ l’allarme lanciato dal deputo M5S della Commissione Cultura Scienza e Istruzione della Camera, Luigi Gallo, primo firmatario di un’interrogazione al ministro Valeria Fedeli in cui si chiede di impedire la paventata chiusura della scuola, disaccorpando i due istituti del rione Sanità oppure attraverso una verticalizzazione con la creazione di un comprensorio scolastico d’indirizzo nella struttura. Al Miur si pone l’esigenza di “investire nella formazione e nella crescita di giovani provenienti da zone emarginate che così – si legge nell’interrogazione – verrebbero sottratti al rischio di intraprendere stili di vita illegali legati ad organizzazioni criminali di stampo camorristico”.
“Se in Italia, il dato sulla dispersione scolastica è in calo, i tassi che riguardano le zone piu’ povere del Sud d’Italia sono in costante crescita. E’ un’emergenza nazionale. E le ultime notizie che ci giungono dal rione Sanità in termini di emergenza criminalità sono tutt’altro che incoraggianti. Le faide di camorra – continua Gallo – e il reclutamento di giovani soldati da parte dei clan locali non si fermano solo con l’incremento delle forze dell’ordine. Rischiamo di bloccare il processo di riscatto culturale del quartiere se per ragioni di mera burocrazia e di ‘spending review’ accorpiamo degli istituti anche nei rioni più a rischio, indirizzandoli inesorabilmente alla chiusura. Al ministro Fedeli ho fatto presente le richieste dei residenti del quartiere: la chiusura delle scuole può tornare utile alle logiche ragionieristiche dell’aziendalismo scolastico di questo governo ma poi ritorcersi contro le famiglie e il loro vivere quotidiano. Si dà spazio alla delinquenza organizzata e alla disperazione. Le realtà emarginate vanno escluse, per dovere costituzionale, dalla legislazione che prevede l’accorpamento degli istituti”.