A dieci giorni dalle prime segnalazioni, il Vesuvio continua a bruciare. A Torre del Greco vengono appiccati fuochi nel centro della città, nella Terra dei Fuochi si incendiano anche le discariche e in tutta l’Italia, non solo al Sud, c’è uno stato di allarme che è sotto gli occhi di tutti. L’ecomafia se ne sta approfittando. La verità è che le forze dell’ordine e le forze di emergenza sono sotto scacco: è per questo che una settimana fa il M5S ha chiesto lo Stato di emergenza nazionale. Così potremmo avere più uomini e più mezzi per pattugliare e per spegnere in tempo utile le fiamme. Ad oggi, non abbiamo ricevuto alcuna risposta da parte del governo.
Il governo non affronta l’emergenza e anzi, l’esecutivo è causa della stessa emergenza. Il coordinamento degli incendi boschivi, prima gestito dal Corpo Forestale, è ora stato smantellato dal ministro Madia del governo Renzi. Con queste leggi il coordinamento diventa una chimera travolta da ritardi e farraginosità. E’ chiaro che bisogna correggere la rotta di questo governo, con norme nuove che cancellano il caos di Renzi e Madia ed anche con nuovi strumenti sanzionatori nei confronti degli enti locali che si rendono inadempienti nel prevenire e affrontare gli incendi.
Gli enti locali e quelli regionali sono stati inadempienti ed incapaci nel governare e controllare il territorio in maniera efficace. In una interrogazione parlamentare ho denunciato come nel contesto comunale si registri una generale situazione di inerzia e inadempienza, considerando che ad oggi molti Comuni non hanno ancora istituito “il catasto con le aree percorse da fuoco” – o non l’hanno reso pubblico e consultabile online come prevede la legge n. 353 del 200 – né “il piano comunale e intercomunale di emergenza” come previsto dall’art. 7, 1 comma, lett. b, della Legge Regionale 2017 n. 12. Ogni Comune, provvisto di un Nucleo di Protezione Civile, ha l’obbligo di dotarsi di un Piano per gestire le emergenze e definire i punti di raccolta ma dalla caotica azione di emergenza e dalla denuncia di Legambiente è chiaro che tutto questo non è stato fatto.
A riprova dell’impreparazione degli enti locali in una recente intervista il vicesindaco di Torre del Greco, Romina Stilo, dice di “non sapere” se esiste un censimento degli incendi 2016 né se il Comune ha segnalato i roghi. Torre del Greco è uno dei Comuni più colpiti dall’emergenza incendi, una città di 85mila abitanti, la più popolosa dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio. E’ un’impreparazione disarmante di fronte alla quale non regge alcun piano di intervento o di programmazione. E’ anche per questo che lanceremo la proposta di costituire un tavolo permanente sulla salvaguardia del territorio con i cittadini, le associazioni, i volontari, i comitati spontanei che vorranno esserci per dire basta a questo pressapochismo.