Diritti, ricerca e scienza sono i tre temi principali che hanno trovato una prima rappresentazione degli interventi normativi che stiamo affrontando in Commissione Cultura, a cominciare dall’accesso aperto alla ricerca scientifica ad un nuovo diritto per il ricercatore, quello di poter ripubblicare la sua opera dopo sei o dopo dodici mesi nonostante abbia sottoscritto un contratto con il soggetto editore. Per costruire una società della conoscenza è necessario costruire il motore della conoscenza, attraverso un sistema di interoperabilità tra gli accessi universitari, proposta di legge che arriverà in aula a marzo, e attraverso lo stanziamento dei fondi.
Con la legge di bilancio 2019 nonostante le limitazioni imposte dai vincoli europei legati al debito pregresso sono stati fatti passi in avanti su Università, Formazione e Ricerca: dopo decenni di tagli, dopo il tracollo avuto con il governo Renzi, abbiamo invertito il trend facendo salire il FOE, fondo per gli enti di ricerca, a 1 miliardo 803 milioni nel 2019, nel 2018 era di un miliardo e 697 milioni di euro, quello per le borse di studio toccherà quota 246 milioni a fronte dei 236 del 2018, sono le cifre più alte mai raggiunte dagli stanziamenti specifici arrivando a livelli molto più alti e con risorse aggiuntive anche rispetto al governo Gentiloni.