Chi parla di caduta libera sbaglia, le preferenze aumentano rispetto alle regionali precedenti. Ma abbiamo dato il massimo? Io dico che si può fare di più.
Qual è stato l’errore?
Credo serva un maggiore processo partecipativo sul territorio, coinvolgendo tutte le sensibilità e le tematiche. A Matera, dove questo è accaduto, c’è stato il risultato migliore.
Chi non è stato coinvolto?
Penso a tutti gli attori che sono oggi all’interno delle istituzioni, presidenti di commissione, capogruppo, fino a consiglieri regionali e comunali: bisogna attuare processi partecipativi interni più forti.
Perché la partecipazione non decolla?
Bisogna dare un segnale che si decide democraticamente con votazioni interne. Se imbocchiamo la strada dell’azione solitaria, in cui i vertici decidono dei soggetti fiduciari, la strada non è giusta.
È per questo che il partito ha perso consensi?
Il M5S deve sempre di più fare il M5S. Nel momento in cui definiamo una identità coerente con la nostra storia, veniamo premiati.
Come spiega la flessione rispetto alle politiche?
Mai ritenute paragonabili, sono elezioni di diverso livello. Mi avevano allarmato il dato abruzzese e quello sardo, dove non siamo riusciti a essere il primo partito, qui invece riusciamo a crescere: registro una nuova fase. Bisogna tornare a mettere al centro temi importanti, come la scuola: dobbiamo prevedere nella prossima manovra 3 miliardi di investimenti in istruzione e cultura per rendere credibile il nostro progetto. E chi vuole ribaltare i rapporti di forza dentro il Parlamento con elezioni regionali o locali fa un gioco sporco: il M5S ha il doppio dei parlamentari della Lega.
Nelle ultime regionali tuttavia vince il centrodestra con Lega e Forza Italia. La lega sta cannibalizzando il M5S?
Io dico che il Movimento non deve abboccare a politiche che non sono le sue.
Quali per esempio?
Penso alla Tav, per cui bene il lavoro di Conte delle ultime settimane: bisogna proseguire quella strada, senza badare al consenso immediato. Se vogliamo bene a questo Paese non possiamo legarne le sorti a un sondaggio a settimana.
Non crede si prefiguri un ribaltone nel governo?
Non credo. Chiunque faccia cadere il governo si prende una responsabilità enorme perché dimostra di non voler cambiare il Paese e di fare il gioco sulla pelle dei cittadini.
Condivide l’eventuale allargamento alle liste civiche?
È un tema delicato. Non dobbiamo creare l’opportunità per altri politici locali di riciclarsi. Bel venga se invece sono comitati civici storici, indipendenti e apartitici.
Gianluigi Paragone dice che il M5S non può fare a meno di Di Battista
Non credo nei salvatori della patria. Pur apprezzando il lavoro di Alessandro credo si debba partire dalla comunità, valorizzare le tantissime professionalità in campo.
Professionalità messe in ombra da un leaderismo che ora potrebbe essere rafforzato?
Sì. È il momento di valorizzare invece le esperienze che ci sono dentro il M5S, penso anche ai singoli consiglieri comunali di opposizione che combattono ogni giorno illegalità e criminalità