Parlamento e governo stanno lavorando alacremente per la ripresa a settembre delle attività scolastiche, in sicurezza, con aule rinnovate e in grado di assicurare comfort e distanziamento a studentesse e studenti. Un contributo importante in questo processo devono però darlo i sindaci e presidenti di Provincia, ai quali rivolgiamo un appello accorato a cogliere le diverse opportunità di cui dispongono per riqualificare il patrimonio edilizio e fare in modo che sia tutto pronto per l’inizio del nuovo anno scolastico.
Ricordo che agli enti locali in fase di conversione in legge del decreto Scuola, abbiamo affidato poteri speciali proprio in materia di edilizia, al fine di accelerare la realizzazione degli interventi. I fondi per l’edilizia scolastica stanziati da inizio anno superano il miliardo e altri sono in arrivo, ma in particolare in questa fase è importante che i sindaci non perdano l’occasione di presentare i progetti per il bando che stanzia 330 milioni di euro da dedicare a interventi di edilizia leggera e che scade il 3 luglio.
Altro contributo importante che ci aspettiamo dagli enti locali è quello della mappatura delle necessità di spazi e personale che confluirà nel cosiddetto “cruscotto”, il software del ministero dell’Istruzione che registra gli spazi disponibili e il numero di alunni da redistribuire. Se dai territori arriveranno celermente le informazioni necessarie, sarà più semplice evidenziare le criticità e mettere a disposizione fondi adeguati per far partire subito i lavori di adeguamento degli spazi o di messa a disposizione di nuove strutture, così come si provvederà a sostenere finanziariamente l’impiego di personal aggiuntivo.
Per vincere la sfida della ripartenza in sicurezza e della rigenerazione edilizia delle nostre scuole ciascuno deve fare la propria parte: siamo convinti che anche stavolta il Paese darà il meglio di sè per il bene del suo patrimonio più prezioso: le nostre ragazze e i nostri ragazzi.