In questi giorni le donne vivono un momento complesso. Tra lavoro, famiglia e bambini. A nessuna donna la società deve chiedere di sacrificare sè stessa per la famiglia, la risposta deve essere una comunità solidale. E si può fare in un unico modo: creando spazi di cura, nuovi asili nido, nuove scuole dell’infanzia, scoprendo quando è importante conciliare il lavoro delle donne, impegni per la famiglia e accudimento per i bambini.
Io sono dalla parte delle madri che lavorano e con documenti scientifici stanno chiedendo al governo di riaprire le scuole. Perchè la nostra società non può discutere retoricamente di spinta demografica per poi non prendersi cura dei bambini. Vogliamo creare occupazione? Vogliamo garantire lavoro alle donne e allo stesso tempo assistenza alle famiglie e ai bambini? Allora il comune non può perdere l’opportunità dei 700 milioni per asili nido, centri polifunzionali per le famiglie, si potrebbe dare una risposta alle famiglie con disabilità sul territorio, scuole per l’infanzia.