Il Superbonus 110 è tra le misure più importanti messe in campo dal governo Conte.
Questo per i benefici che produce in termini economici: basti pensare alla nascita di nuove imprese, alla creazione di nuovi posti di lavoro e a cascata agli effetti sui bilanci delle città. Secondo i dati forniti da Enea, infatti, nel Paese le detrazioni fiscali hanno superato il miliardo come valore complessivo e il numero totale dei cantieri ha superato quota 10 mila.
A tutti i benefici per le famiglie, per un aumento di qualità e sicurezza degli edifici e la riduzione di costi e bollette.
Ma la cosa che rende davvero unica questa misura è la possibilità di fare un enorme passo in avanti verso la transizione verde, la vera sfida di questo secolo.
Se questa misura così imponente e importante per i motivi appena elencati, viene però sbarrata dai comuni inefficienti, ci troviamo di fronte a un grosso spreco di energie e di denaro.
Proprio come avviene nella città di Torre del Greco, con un sindaco inadeguato a rilanciare l’economia del territorio a causa di uno stallo di uffici tecnici e condono, condizionati da sempre dalla politica.
È così che tante aziende e professionisti impiegati nel settore edile sono ancora una volta mortificati, proprio come tante famiglie oneste e imprese che si rivolgono a questi uffici e attendono mesi, se non addirittura anni per, gli interventi.
Tutto questo mentre aumentano fallimenti e disoccupazione.
E così, mentre in Parlamento lavoriamo a un’estensione al 2023 e a uno snellimento burocratico di questa misura, che ha prodotto benefici all’economia di tantissime città italiane, ci sono ancora territori che sprecano occasioni e che, di fatto, sottraggono occasioni di crescita a tante aziende e quindi a tante famiglie del Paese.