Durante l’audizione in commissione Bilancio della ministra per il Sud Mara Carfagna, nella giornata di ieri, abbiamo evidenziato ancora una volta il rischio che il Meridione non riceva tutte le risorse promesse nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Se, infatti, le norme primarie lasciano poco spazio a dubbi, e impongono di destinare al Sud Italia almeno il 40% delle risorse complessive, non è ben chiaro come il Governo intenda far rispettare la legge, essendo previsto a oggi solo un controllo ex post sulla ripartizione dei fondi.
C’è il pericolo concreto che i bandi importanti come quello del Ministero dell’Università e della Ricerca riguardante i progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale, il Sud venga sottorappresentato e possano verificarsi episodi oscuri. Ne ha scritto di recente su alcuni quotidiani l’economista Gianfranco Viesti, citando anche il caso del decreto direttoriale del MUR che ridurrebbe di 78 milioni di euro le risorse allocate al Meridione rispetto a un decreto precedente di soli tre giorni. A tal proposito, siamo soddisfatti delle rassicurazioni pronunciate oggi in una intervista giornalistica da Luigi Nicolais, stretto collaboratore dell’attuale ministra dell’Università e della Ricerca Messa, e controlleremo che il bando venga effettivamente modificato per correggere l’errore.
Più in generale la stessa ministra Carfagna, interpellata, ha sostenuto l’idea di introdurre un monitoraggio ex ante tra il Dipartimento per la Coesione Territoriale, il Ministero dell’Economia e le amministrazioni competenti, per ogni bando del PNRR. È l’unica via per assicurare che l’imperativo della riduzione delle diseguaglianze tra territori si traduca in pratica concreta.