All’interno del PNRR la parità di genere rappresenta una delle tre priorità trasversali in termini di inclusione sociale. Concretamente, le misure previste dal Piano sono in prevalenza rivolte a promuovere una maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro, attraverso:
1) interventi diretti di sostegno all’occupazione e all’imprenditorialità femminile;
2) interventi indiretti rivolti in particolare al potenziamento dei servizi educativi per i bambini e di alcuni servizi sociali, che il PNRR ritiene potrebbero incoraggiare un aumento dell’occupazione femminile.
Imprenditoria femminile
400 milioni di euro per favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro attraverso il sostegno alle attività imprenditoriali femminili. il Governo manifesta l’intenzione di creare il “Fondo Impresa Donna”, che rafforzerà:
– Misure già esistenti come NITO (che supporta la creazione di piccole e medie imprese e auto imprenditoria) e Smart t (che supporta start-up e PMI innovative.
– Il nuovo Fondo per l’imprenditoria femminile istituito dalla Legge di Bilancio 2021, con una dotazione di 20 milioni di euro per gli anni 2021 e 2022.
Esonero contributivo
La legge di bilancio 2021 ha stabilito che per le assunzioni di donne lavoratrici effettuate nel biennio 2021-2022 è riconosciuto un esonero contributivo del 100%, nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui. Potranno fare domanda tutti i datori di lavoro privati, anche non imprenditori, compresi quelli del settore agricolo. Restano escluse le pubbliche amministrazioni e le imprese del settore finanziario.
Sistema nazionale di certificazione della parità di genere
Nell’ambito della Missione 5 del piano, l’investimento è dedicato all’attivazione di un Sistema nazionale di certificazione della parità di genere, con l’obiettivo di incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree che presentano maggiori criticità, come le opportunità di carriera, la parità salariale a parità di mansioni, le politiche di gestione delle differenze di genere e la tutela della maternità.
L’intervento si articola nei tre passaggi seguenti:
– definizione del sistema per la certificazione sulla parità di genere e del meccanismo premiante, partendo dall’istituzione di un Tavolo di lavoro sulla “Certificazione di genere delle imprese”, presso il Dipartimento
pari opportunità
– creazione di un sistema informativo per la raccolta di dati disaggregati per genere e di informazioni sulla
certificazione, nonché dell’albo degli enti accreditati;
– attivazione del sistema di certificazione sulla parità di genere a partire dal secondo quadrimestre del
2022.
Proroga dell’indennità di maternità
Riconoscimento a determinate categorie di lavoratrici (iscritte alla gestione separata non iscritte ad altre forme obbligatorie, autonome e imprenditrici agricole, libere professioniste iscritte ad un ente che gestisce forme obbligatorie di previdenza) dell’indennità di maternità per ulteriori tre mesi a seguire dalla fine del periodo di maternità. Unica condizione è che abbiano dichiarato, nell’anno precedente l’inizio del periodo di maternità, un reddito inferiore a 8.145 euro incrementato del 100% dell’aumento derivante dalla variazione annuale dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
Incremento delle risorse del Fondo pari opportunità
Incremento fondo pari opportunità per favorire l’emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà.