In queste settimane il M5S è stato isolato perché chiedeva la pace, chiedeva più democrazia e diplomazia, ma soprattutto chiedeva che l’Europa avesse una propria agenda, non schiacciata sulle posizioni di altri Stati. Questo perché la guerra è nel nostro continente, dunque il protagonismo e gli interessi in gioco, così come la costruzione dei valori, vanno costruiti all’interno dell’Europa e non a rimorchio di altri Stati, portatori di altri interessi.
Oggi il M5S, convinto delle proprie posizioni, che rappresentano quelle della maggioranza dei cittadini, si trova ad aver anticipato e dettato la linea. Questo perché le parole di Macron e quelle nuove di Letta dimostrano che si è aperto un varco.
Abbiamo dunque spianato la strada per una escalation diplomatica che oggi sembra più concreta e per un’Europa in grado di differenziarsi nello scenario geopolitico perché portatrice di una propria cultura e una propria identità politica, che non deve in alcun modo essere influenzata passivamente dagli interessi strategici di altri Paesi nel mondo