Il nuovo Movimento 5 Stelle deve lanciare un modello eco-sociale che diventi un manuale di sopravvivenza della specie umana e della costruzione del vero benessere di ogni individuo su questo pianeta. La scienza ci dice ogni giorno che il nostro modello sociale ed economico fa acqua da tutte le parti, producendo crisi climatiche, crisi pandemiche nutrite dalle disuguaglianze e che può portare al collasso della società umana e del suo habitat così come lo conosciamo entro il 2050, data stabilita da tutti gli obiettivi europei e internazionali (Sustainable Development Goals, gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, European Green Deal).
Il metodo rivoluzionario richiede un detonatore di liberazione delle persone. Negli spazi delle disuguaglianze e della devastazione deve diventare protagonista un esercito di cittadini liberati dal legame tra reddito e lavoro per creare il legame reddito-vita, il legame reddito-natura, il legame reddito-società, il legame reddito-conoscenza. Lo si fa con il reddito universale capace di coesistere e integrare i redditi saltuari, precari e part time, con il servizio civile universale, e con una rivoluzione nelle scuole e nelle università. L’intero segmento dell’educazione, della formazione e dell’istruzione, i percettori del reddito universale e le generazioni coinvolte nel servizio civile – spiega – possono occuparsi di straordinari progetti nazionali di riparazione e di rigenerazione, basandosi sui dati scientifici, sul coworking tra professionisti, sulla co-progettazione di reti sociali, sulla connessione e rigenerazione di spazi naturali e sull’impegno sociale.
Questo ci aspettiamo dal Pnrr, un grande progetto di cura della natura e dell’umanità violentata, partendo dai quartieri di ogni città e le contrade di ogni comune. Un grande progetto per riparare i danni delle precedenti generazioni e riprogettare il futuro sostenibile. Una rivoluzione che attinge agli strumenti della conoscenza e dell’apprendimento dei problemi complessi che ci circondano, in linea con quanto auspicato dal “Pensiero complesso” di Edgar Morin. Se oggi vige il primato delle regole economiche che deformano la vita sociale, che a sua volta annienta il nostro habitat, essenziale è ora ribaltare le sfere di influenze secondo il “Russian doll model” di Roger Levett del 1998, declinando tutto in cerchi di benessere: benessere ambientale, che include il benessere sociale, che include quello economico. E’ l’unica nostra strada di sopravvivenza e anche l’unica strada per un benessere