Di fronte al prevedibile raffreddamento economico dovuto al conflitto in Ucraina e alla spinta inflattiva, il governo deve costruire con tempismo una risposta adeguata. Inutile dire che in questa fase lo sforzo non può essere esclusivamente a carico della finanza pubblica nazionale, posto che un nuovo scostamento è assolutamente necessario.
L’Unione Europea deve consolidare la svolta espansiva iniziata con il Recovery Fund e garantire risorse compensative soprattutto ai Paesi più penalizzati dalle sanzioni alla Russia.
A ciò si aggiunga la necessità di affrontare su base europea le ricadute occupazionali, anche attraverso la riproposizione del fondo Sure una volta che saranno esaurite le risorse previste durante la pandemia. In un’ottica di più largo respiro è fondamentale il dibattito ad alti livelli sulla riforma della governance economica europea, a partire dal Patto di Stabilità e Crescita.