Non si contesta il ruolo del Presidente della Repubblica, i cui poteri sono scritti nella Costituzione, si contestano delle grosse forzature a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni attuate dall’uomo che riveste tale ruolo in questo momento.
Le scelte criticabili, a mio avviso, di Giorgio Napolitano sono:
1. chiedere la distruzione della registrazione della telefonata con Mancino, telefonata oggetto dell’indagine attualmente in corso sulla trattativa Stato/mafia, gettando un’ombra sulle istituzioni;
2. nominare dei tecnici ed elevarli a ruoli politici;
3. accettare la ricandidatura. E’ vero non è scritto da nessuna parte che non sia possibile accettare una ricandidatura, ma averla accettata crea un precedente in politica;
4. dopo un lungo dibattito in Parlamento sul rifiuto del programma degli F35, Giorgio Napolitano ha riunito il Consiglio di Difesa affermando che tutte le scelte messe in campo dal Parlamento in questo ambito non valevano nulla;
5. ha convocato i capigruppo della maggioranza per parlare della legge elettorale, che non è prerogativa del Presidente della Repubblica;
6. ha creato i 40 saggi esternalizzando il processo di riforma costituzionale. Ricordiamo che i padri costituenti avevano dato questo potere nelle mani dei parlamentari;
7. l’assoluta assenza di qualsiasi monito sulla modifica dell’articolo 138, nonostante molti costituzionalisti si siano espressi in maniera contraria a tale modifica.
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