I numeri fasulli delle assunzioni nella scuola. Il Ministro dell’Economia non firma

UniversitàBeniCulturali
Nella dichiarazione di voto al Decreto #Istruzione sono stato chiaro con il Ministro #Carrozza: si dimetta e consegni la delega del Ministro dell’Istruzione al Ministro dell’#economia. E’ lui che ha la pistola fumante in mano.

Come al solito, la partitocrazia e i suoi terminali non prendono sul serio un grillino e credono che tutto sia provocazione.
Poi si trovano sindaci a 5 stelle e 163 pentastellati in Parlamento ed equivalenti trombati dei loro partiti.

Ero molto serio in quella dichiarazione di voto. In fondo l’iter del decreto istruzione è stato emblematico. Le risorse erano blindate, non era un problema di coperture valide e oggi il Ministro dell’Istruzione si trova in un recinto sempre più stretto che sembra non dispiacerle , perchè piuttosto che scalciare preferisce adoperare l’arma della propaganda.

In principio nei proclami roboanti di Carrozzone le assunzioni per il prossimo triennio erano di 69 mila docenti (più 16 mila risorse per il personale tecnico-amministrativo). Ma da un successivo atto ispettivo emerge come accade sistematicamente che le assunzioni reali su posti liberi a seguito di cessazioni dal servizio sono sempre inferiori alle stime, anche perché si interviene con tagli (chiamate riforme) e spending review che in definitiva allungano i tempi per il pensionamento per chi lavora nella scuola (come nel caso Quota 96). Ad esempio con la nota del 27 del MEF che prevede il prelievo di 150 euro dagli stipendi, ci sarà un danno anche per i pensionandi che avevano programmato il pensionamento da settembre 2014, a seguito della maturazione dello scatto, e che dovranno rimandare di un altro anno per poterlo vantare sull’assegno e sulla buonuscita.

Ma ora il Ministero dell’Economia non vuole firmare neanche la prima trance di assunzioni di insegnanti di sostegno. Il motivo è che la Ragioneria di Stato e il Ministero dell’Economia disconoscono i 26.684 docenti di sostegno di nuova costituzione previsti dal decreto.
Ho preparato un atto ispettivo per avere chiarezza prima che sia troppo tardi.

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    Maria teresa

    Al cittadino GALLO Luigi, COMMISSIONE CULTURA DELLA CAMERA.

    Mi chiamo Maria Teresa, sono un’insegnante nata nel 1951 e sarei dovuta andare in pensione il primo settembre 2012. Ho fatto insieme ad altri colleghi ricorso al TAR del Lazio e poi alla Corte dei Conti, infine c’è stata la decisione della Corte Costituzionale, a dicembre del 2013, su richiesta del Giudice del lavoro di Siena. Ma nessuno di questi Tribunali ha emesso una sentenza nel merito.

    Mi rivolgo a Voi, del M5S, che siete il megafono dei cittadini nel Palazzo, PERCHÉ SIA DENUNCIATA LA PROBABILE INGIUSTIZIA NELL’INGIUSTIZIA!

    Cioè di fare chiarezza sul caso della collega Guidini Silvia e della collega Martufi Ida che hanno fatto ricorso al Giudice del lavoro OTTENENDO IL PENSIONAMENTO, SENZA CHE IL MINISTERO SI OPPONESSE COME INVECE HA FATTO IN TUTTI GLI ALTRI CASI! 
    A parte invio i dati che sono stati pubblicati su vari siti tra cui:  www.compartoscuola2012.blogspot.it
    http://compartoscuola2012.blogspot.it/2013/06/la-sentenza-del-giudice-del-lavoro-di.html
    http://quota96.files.wordpress.com/2013/06/gdlroma_quota96.pdf

    Suggerisco di procedere con 
    INTERROGAZIONI PARLAMENTARI URGENTI
    RICHIESTA DI UNA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INDAGINE PER VERIFICARE SE CI SONO STATI ALTRI CASI DEL GENERE
    ESPOSTO ALLA PROCURA PER INDAGARE SE C’È STATO DOLO O COLPA GRAVE DA PARTE DEL MINISTERO NELL’OMETTERE DI OPPORSI (visto quanto pubblicato da blog in merito alle presunte relazioni tra la docente e un funzionario del MIUR)
    In attesa di un vostro riscontro vi saluto cordialmente e vi auguro buon lavoro!

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