Negli ultimi 20 anni nel comparto #istruzione sono stati tagliati 20 miliardi di euro, 8 miliardi solo nell’ultima legislatura. Oggi si continua con questo governo ad un taglio di mezzo miliardo e quindi il furto alla società della conoscenza è meno evidente. Ma l’investimento in Istruzione è di fatto più basso dell’epoca Gelmini e Monti.
E’ chiaro che con questa strategia di depauperamento la scuola pubblica è un malato cronico che non vede via di uscita, ma che aggrappato alla vita cerca di sopravvivere. Come?
Chiedendo soldi alle famiglie.
Il #M5S riceve sempre più segnalazioni dai genitori costretti a versare vere e proprie rette obbligatorie alla scuola pubblica. Soldi che servono per l’ordinaria amministrazione: carta igienica, detersivi, materiale didattico della scuola, ma anche per svolgere attività curriculare.
Le famiglie italiane devono sapere che questa pratica è illegale e devono ribellarsi! L’Istituto scolastico può chiedere contributi VOLONTARI per attività EXTRACURRICULARI, ovvero fuori dal normale orario scolastico e non per l’ordinaria amministrazione.
Invitiamo a segnalare ogni richiesta diversa al rispettivo Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale che deve prendere provvedimenti contro i Dirigenti Scolastici che violano la norma.
Se i Dirigenti Scolastici sono costretti a chiedere contributi obbligatori alle famiglie per far funzionare la scuola alzino la voce contro il Ministro dell’Istruzione e non scarichino le responsabilità politiche sull’anello più debole.
Fra qualche ora su parlamentari5stelle.it ci sarà un modulo da scaricare, da personalizzare e mandare al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale