ROMA, 27 marzo 2014 – “I governi italiani, che si inginocchiano subito di fronte ai trattati Ue dell’austerity, dall’altra parte non sono in grado di ottemperare alle regole europee in tema di precari della scuola e della pubblica amministrazione”. Lo denunciano i deputati M5S nel giorno in cui la maggioranza boccia una mozione pentastellata che chiedeva a Palazzo Chigi di procedere a una stabilizzazione progressiva degli occupati a termine nell’istruzione e nel pubblico impiego in genere.
“Entro poco tempo la Corte di giustizia europea arriverà a sentenza e l’Italia sarà condannata a pagare una sanzione – aggiungono – perché le nostre norme non recepiscono la direttiva 70 del 1999 sul precariato. Siamo in procedura di infrazione e lo Stato rischia grosso con le decine di migliaia di ricorsi che potrebbero piovergli in testa all’indomani della sentenza Ue”.
I deputati M5S rincarano: “Il ministro Giannini, oggi in audizione, si è detta affranta per la condizione in cui versano i precari della scuola. Allora perché la maggioranza ha bocciato la nostra mozione? Sulla scuola volevamo un piano di 5 anni di immissione in ruolo dei precari che hanno superato il concorso e hanno abilitazione e tre annualità di servizio. Cosa impedisce di stabilizzare le persone?”.
Il Gruppo M5S Camera chiude: “Il ministro si è espressa contro le stabilizzazioni di massa? Il M5S invece dice con forza stop alla precarizzazione di massa che non ha abbattuto i costi, ha peggiorato i servizi e sta uccidendo le speranze dei giovani italiani”.