Pubblicato dalla rivista on-line Lapilli
Correva il 4 ottobre del 2009, quando Beppe Grillo presentò il “Movimento Cinque Stelle”. Un movimento e non un partito. Un’entità insomma che non doveva esistere per giustificare la propria presenza, ma – nelle intenzioni di fondatori – doveva “rivedere il rapporto, tra Stato e cittadini”. Ed è in questa cornice che si inserisce la candidatura di Luigi Gallo. Classe ’77, toscano di origini, ma cittadino di Torre del Greco si presenterà nelle liste del Movimento di Grillo alle prossime elezioni regionali. Genova G8 nel 2001, associazione Le Tribù di commercio equo e solidale, azioni di Guerrilla Gardening, meetup di Grillo dal 2006. Forse termini e luoghi che per tanti significano poco e per pochi significano molto. Il curriculum di Gallo è stato preparato sulla strada dell’impegno civico. Spesso ci si dice che i giovani non credono nella politica, la candidatura del “giovane” torrese ci dimostrerà se la politica crede nei giovani.
Quali sono per lei le priorità da mettere in campo una volta arrivati in Regione?
“I cittadini sono oggi esclusi dalla vita politica. I partiti non hanno più capacità di ascolto e poche persone detengono in mano tutto il potere costringendo tutti ad elemosinare i propri diritti. Bisogna per questo partire subito dalla trasparenza completa. Appalti, nomine, concorsi e spostamenti di fondi pubblici devono essere messi on-line e facilmente consultabili dai cittadini.. L’istituzione di Comitati Civici di controllo, indipendente dalle istituzioni e dai partiti con pieni poteri di controllo, sono lo strumento attraverso il quale le persone possono riappropriarsi dei beni del territorio. Partecipazione e trasparenza permetteranno di ridistribuire il potere e quindi la ricchezza sociale, economica ed ambientale ad ognuno di noi”.
Come dovrebbe essere affrontato il risanamento del Golfo di Napoli?
“Oggi esiste un Consorzio di Bonifica dell’Agro Nocerino Sarnese, che è un carrozzone politico che si accaparra i soldi della collettività senza bonificare né acque, né terreni. Il punto di partenza è azzerare questa gestione per rimettere in mano ai cittadini il controllo delle bonifiche se non vogliamo ridurre ulteriormente la nostra aspettativa di vita”.
Sanità in Campania. L’anomalia di Torre del Greco. Una della più grandi città della Regione, ma con un presidio ospedaliero in costante emergenza.
“Il MoVimento Cinque Stelle è per una sanità pubblica che riesce a rispondere a tutti i bisogni del territorio. Quindi non è possibile eliminare un presidio ospedaliero da un territorio vasto come il nostro che serve tantissimi cittadini senza un’alternativa che riesce a soddisfare le esigenze della comunità. Lavorando sulla prevenzione si ridurrebbe notevolmente il ricorso alle strutture sanitarie con un risparmio considerevole della spesa pubblica. Potenziare la trasparenza e l’informazione dei risultati clinici, delle procedure amministrative e di incarico, e dei bilanci economici di ogni istituzione sanitaria genererebbe ulteriore risparmio. Risparmio che può essere investito in efficienza attraverso un serio monitoraggio dei tempi e dei risultati e investendo sulla formazione del personale”.
Risanamento, rilancio. Temi che fanno parte della campagna elettorale sia di destra che di sinistra. Temi che cozzano col grande rischio di questi nostri territori: il Vesuvio.
“Il nostro territorio ha una vocazione agricola, ma anche artistica-culturale. Anche il piccolo artigianato potrebbe rifiorire. Un economia leggera che deve puntare sulla protezione ambientale, la tutela del territorio, su centri di ricerca avanzata e nuove professionalità nei campi della economia-verde, sul turismo diffuso con ospitalità anche in famiglie. Tutto questo è totalmente in armonia con il rischio Vesuvio perchè è ciò che per millenni è stato fatto ai piedi del nostro vulcano”.
Campania felix un tempo. Oggi nonostante le enormi risorse ambientali, archeologiche, gastronomiche il turismo procede a singhiozzi. Quali scenari possibili?
“Prima di tutto bisogna ripristinare la legalità sul territorio chiudendo le discariche sul Vesuvio e bonificando mare e terra. Dopodiché si potrà puntare su prodotti di qualità del nostro territorio con la coltivazione biologica, potenziare l’accessibilità ai siti di interesse con una rete adeguata di trasporti che tenga conto di soluzioni alternative all’utilizzo dell’auto privata. Auto in condivisione, auto in affitto, taxi collettivi elettrici, piste ciclabili e parco bici a disposizione dei turisti. Ripartire con una vera promozione del territorio accompagnato da un’opportuna tutela dell’ambiente e dei beni culturali”.
Andrea Di Lecce
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volevo solo segnalare una attualissima domanda tra tutti quelli che, dovendo differenziare i rifiuti, non lo fanno o lo fanno male: quando gli dici “ma che fai?” o “ma come?” ti rispondono: “ma tu lo sai che fine fà la spazzatura? io SO che li buttano tutti insieme nella discarica..”.
E’ possibile documentare la rintracciabilità dei rifiuti?, che lo sappiamo che qui non hanno nessuna fiducia nelle amministrazioni. (probabilmente a ragione)
Non so, troviamo un sistema, se c’è bisogno io sono disponibile anche a seguire i camion…ma non ce la faccio più a seguire le regole quando siamo soli e paghiamo 400 euro l’anno di tributi. passaparola 🙂
E’ già nel programma