- Da presidente della GORI non ha saputo fare di meglio che riversare sulle bollette dei cittadini campani i costi di una società pesantemente indebitata con 414 milioni nel bilancio del 2013. Con estrema tranquillità, ha inserito a credito 209 milioni di fatture mai emesse che diventeranno conguagli per i cittadini e 175 milioni di fatture già emesse per lo stesso anno. Ha mai pensato che i debiti della GORI siano indebitamente lievitati a causa di una mala amministrazione e di spese fuori controllo e il costo di questo debito fosse quindi imputabile ad altri responsabili e non ai cittadini?
- Come mai la società GORI S.p.A. nel 2013 con un personale di 700 unità, a fronte del personale di 400 unità di ABC NAPOLI, società pubblica che serve una platea superiore a quella della GORI, non riesce a spendere meno di 80 milioni in servizi acquistati all’esterno, con 9 milioni per la manutenzione, 34 mln per emungimento, 1 mln per le consulenze, 1 mln per personale esterno, 2 mln per servizi di analisi?
- Carlo Sarro, commissario dell’ATO3, è indagato per un appalto della Gori da 31 milioni di euro che secondo gli inquirenti è stato “pilotato” verso imprese vicine al clan dei Casalesi. I due azionisti Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano e Sarnese Vesuviano S.r.l., conformemente alle previsioni della normativa antitrust, anche in virtù di patti parasociali e delle previsioni dello Statuto Sociale, esercitano SOLO un controllo congiunto sulla GORI, che svolge autonomamente attività di DIREZIONE e COORDINAMENTO dei servizi idrici. A tal proposito ha fatto partire un inchiesta interna per verificare chi all’interno della società possa aver aiutato SARRO nei suoi propositi?
- Considerato che lei parla di criminalizzazione di 700 lavoratori della GORI che gestiscono i servizi idrici campani, ma ad essere stati coinvolti in procedimenti giudiziari sono i vertici con Carlo Sarro, commissario dell’ATO 3 e deputato di Forza Italia, e lei stesso, che da presidente GORI nel 2014 risulta indagato con l’accusa di favoreggiamento nell’inchiesta sul re delle slot Francesco Corallo, non ritiene che la sua presenza, pari a quella di Carlo Sarro, getti discredito sulla stessa società?
- Considerato che secondo tutte le ricostruzioni giornalistiche per la sua nomina è stato determinante il sostegno di Carlo Sarro, cosentiniano di ferro, e di Nicola Cosentino, attualmente agli arresti, non ritiene che siano opportune le sue dimissioni da Presidente?
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