Grazie all’interrogazione presentata dal Movimento Cinque Stelle (leggi qui https://www.galloluigi.com/2015/09/24/la-governance-del-san-pietro-a-majella-affossa-il-rilancio-del-conservatorio-di-napoli/), il conservatorio di Napoli, il più antico d’Europa, che ha avuto come allievo il maestro Riccardo Muti, diviene sorvegliato speciale del Miur. Il ministero ha annunciato che effettuerà una nuova visita ispettiva per verificare lo stato in cui oggi versa il San Pietro a Majella.
In Commissione Cultura ho ricevuto risposta ad un’interrogazione presentata lo scorso settembre con cui si chiedeva al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini di avviare una verifica amministrativa interna al Consiglio di Amministrazione del Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella.
Solo dopo la nostra segnalazione si prevede una nuova ispezione, ma fino ad ora il ministro non è riuscito a garantire la serenità degli studenti. Nella nostra segnalazione, evidenziavamo la presenza di strumenti musicali rovinati, oltre ad un abbassamento della qualità didattica, costanti ritardi nell’attuazione dei corsi, docenti contrattualizzati per un numero di ore nettamente inferiore rispetto a quanto dovrebbe essere garantito. Dal MIUR, ora, pretendiamo che si faccia totale chiarezza.
Nell’interrogazione si denunciava, inoltre, il congelamento di svariate cattedre e la conversione di quella di teoria e solfeggio, in luogo di quella in organizzazione, diritto e legislazione dello spettacolo musicale. Anche in questo caso avevamo ragione. Le denunce raccolte nella mia interrogazione hanno destato il ministero che ha ammesso che non si rispecchiano le reali necessità dell’offerta normativa e si procederà a nuova visita ispettiva per verificare lo stato in cui oggi versa il San Pietro a Majella.