Oggi in piazza, a Roma, accanto ai truffati delle banche, c’erano le vittime di uno dei peggiori crac della storia recente italiana, quello della società di navigazione di Torre del Greco Deiulemar. Se il governo si preoccupa minimamente di risarcire i risparmiatori traditi da quattro banche, non può non farsi carico della sorte di 13mila famiglie cui sono stati sottratti oltre 780 milioni di euro da un gruppo di pirati della finanza spericolata.
Sono fiero di essere concittadino di persone coraggiose e combattive come quelle in piazza oggi sotto la sede di Banca D’Italia. Oggi i truffati della Deiulemar di Torre del Greco con la loro presenza testimoniano come il sistema politico-finanziario sia in stato terminale e periodicamente succhia i risparmi di tutti i cittadini da Nord a Sud. Bisogna fare tabula rasa delle istituzioni che fino ad oggi sono state conniventi con il sistema bancario e di tutta quella politica che con le leggi ha truffato gli italiani.
Con una nuova interrogazione su Deiulemar, chiediamo conto al governo dei collegamenti tra la Deiulemar e i suoi soci di fatto con il Fondo immobili pubblici finalizzato alla dismissione di asset statali e promosso dal governo ai tempi di Tremonti Si tratta di beni acquistati dalle società degli imprenditori condannati per il crac e collocati un po’ in tutta Italia. Ma soprattutto si tratta di immobili occupati da enti e istituzioni come l’Agenzia delle entrate o delle dogane, la Gdf o la Motorizzazione civile.
LEGGI L’INTERROGAZIONE http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/07268&ramo=CAMERA&leg=17
A nostro avviso questo legame configura un conflitto di interessi che potrebbe aver generato una qualche debolezza o inefficacia dell’azione di controllo e di vigilanza sui protagonisti della truffa da parte di molti enti preposti. Chiediamo che il governo faccia chiarezza e che dia una risposta ai cittadini vittime dei pirati della Deiulemar.