Nuove possibilità di lavoro per i giovani in un settore chiave dell’economia italiana: il turismo. Grazie al M5S è stato approvato alla Camera, nel decreto Cultura, un incentivo annuo da 2 milioni per le start-up innovative del comparto turistico. La norma dovrebbe favorire la nascita di 100-200 imprese all’anno. E’ così che si avvicina il turismo alle nuove tecnologie, e i giovani alla valorizzazione del territorio. Si tratta di una vittoria importante del M5S sul fronte dell’offerta turistica, della fruizione delle bellezze del nostro Paese e dell’occupazione giovanile.
L’agevolazione va a beneficio di un bacino potenziale di centinaia di nuove imprese fondate da under 40 che non si rassegnano al declino italiano e che vogliono, grazie a questa possibilità che il M5S concede loro, dare una svolta alla loro vita restando nella Penisola piuttosto che andando all’estero. L’obiettivo di fondo dell’incentivo è di avvicinare il settore turistico alle nuove tecnologie, coniugandolo al meglio con il potenziale culturale del Paese. I 2 milioni di euro l’anno sono stanziati per stimolare la nascita di giovani imprese legate a una vasta gamma di servizi: dalla promozione del prodotto Italia alla diffusione di informazioni aggregate e integrate al turista che spesso si trova a vagare sperduto nel nostro Paese, senza sapere esattamente cosa fare e dove andare. Un altro tema è quello della formazione del personale di strutture museali, agenzie di viaggio, uffici turistici e tour operator di trasporto. Infine non va dimenticata l’elaborazione statistica che può essere determinante per le aziende di settore al fine di calibrare l’offerta e i prodotti in base ai profili della domanda turistica.
LEGGI QUI TUTTE LE AGEVOLAZIONI IN FAVORE DELLE START-UP -> http://documenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/CU0224.Pdf
La proposta di legge è finalizzata alla promozione dell’imprenditoria, in particolare giovanile, nel settore culturale e alla previsione di nuovi canali di raccolta di risorse per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali.
L’articolo 1 reca la definizione di start-up culturale, inserendola nella categoria delle start-up innovative: società di capitali le cui azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione.
Le start-up innovative godono di benefici che prevedono misure di agevolazione che incidono sull’intero ciclo di vita dell’azienda, dall’avvio alle fasi di crescita, sviluppo e maturazione.
In particolare, si definiscono start-up culturali le start-up innovative che hanno come oggetto sociale esclusivo la promozione dell’offerta culturale italiana, attraverso lo sviluppo, la valorizzazione, la produzione o la distribuzione di prodotti o di servizi innovativi ad alto valore tecnologico, anche mediante l’uso di nuove tecnologie e lo sviluppo di software originali, afferenti a uno o più dei seguenti ambiti: le opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro ed alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione.
L’articolo 2 prevede una serie di agevolazioni per le start-up culturali. Anzitutto, individua le agevolazioni fiscali di cui le stesse possono beneficiare. Si tratta di misura analoga a quella prevista per le start-up innovative turistiche.