Matteo Salvini va a Napoli, selezione la peggiore classe dirigente del Mezzogiorno, e stringe subito alleanze al Sud con un sindaco condannato e plurindagato. L’alleato in Campania della Lega Nord è Ciro Borriello, primo cittadino di Torre del Greco, che non sembra neanche nascondere la volontà di candidarsi il prossimo anno alle elezioni politiche portando avanti la sua perenne propaganda da campagna elettorale. Una città di quasi 100mila abitanti, strategica per l’economia della Campania, viene utilizzata da questo sindaco per le sue scalate personali, da indegno trampolino di lancio per una poltrona in parlamento. Se Salvini vuole affossare il Sud definitivamente, Borriello dal 2007 prende in giro tutti i cittadini torresi, compresi i suoi elettori, e sta facendo precipitare nel baratro questa città.
La città, negli anni delle amministrazioni Borriello, è finita in fondo alle classifiche dei Comuni in termini di lavoro, reddito, frequenza scolastica e raccolta differenziata, solo per citarne alcuni. Dati sapientemente occultati dal sindaco. Il tasso di disoccupazione a Torre del Greco è al 25,1%, mentre in Campania la media è del 22,7%, ma ancora più preoccupante è la percentuale di disoccupati fino ai 25 anni: il 58,7%, ben 24 punti percentuali sopra alla media italiana. Il reddito medio supera di poco i 22mila euro mentre a Napoli città supera i 26mila. Alta è anche la dispersione scolastica che causa una frequenza sempre maggiore di microdelinquenza. E, come se non bastasse, anche in tematiche ambientali siamo fermi al palo con la raccolta differenziata ferma al 47%, quasi dieci punti percentuali sotto il dato regionale. Sono numeri da dopoguerra ma il sindaco continua ad indossare i paraocchi, accecato da una poltrona a Montecitorio o a palazzo Madama.