CULTURA. M5S: RIEQUILIBRARE INVESTIMENTI SUI BENI CULTURALI AL SUD
CULTURA. M5S: RIEQUILIBRARE INVESTIMENTI SUI BENI CULTURALI AL SUD
“Un’Italia a due velocita’ e un Governo sempre meno credibile. Il sottosegretario ai Beni Culturali, Antimo Cesaro, rispondendo all’interrogazione sull’Art Bonus, ammette che il governo si e’ totalmente disinteressato alle sorti dei siti culturali e turistici del Sud. Nessun incentivo per la ricchezza del Mezzogiorno perche’, dice Cesaro, questa avrebbe “richiamato una cultura assistenzialistica”. Sono parole che offendono tutto il Meridione. La politica ha da sempre commesso l’errore di non impostare un modello di sviluppo differente per il Nord e il Sud del Paese, il caso dell’Art Bonus ne e’ un esempio calzante. E i tre governi a trazione Pd degli ultimi 4 anni non hanno certo fatto la differenza. La crescita del Mezzogiorno deve partire da cultura e turismo”.
I deputati M5S della commissione Cultura, con il question time in commissione hanno chiesto con un’interrogazione a prima firma di Luigi Gallo di: “riequilibrare il minor livello di investimenti in favore di beni culturali pubblici al Sud e assicurare una maggiore equita’ negli investimenti in favore della tutela del patrimonio culturale delle regioni del Meridione”. Nell’interrogazione il MoVimento 5 Stelle denunciava come il Sud riceva “meno del 2% di fondi raccolti a sostegno di progetti per la tutela dei beni culturali e un solo progetto al Nord ha ricevuto gli stessi 3,8 milioni dei 132 progetti presentati nell’intero Mezzogiorno”.
“Non ci soddisfa la risposta del sottosegretario Cesaro – continua Gallo – che ammette i ritardi del governo sullo sviluppo di progetti Art Bonus al Sud ma scarica le colpe sugli enti locali. Tra l’altro, si individuano le fondazioni bancarie, ovviamente presenti quasi esclusivamente al Nord, come unico donatore da attrarre. E’ sbagliato, come ribadito anche da Fedecultura. C’e’ un inerzia del Ministero dei Beni Culturali al Sud per la scrittura di progetti da finanziare e la mia proposta di migliorare l’ARTBONUS per rendere le associazioni culturali attivatori di progetti e permettere sul portale le micro donazioni, restano lettera morta, nonostante le approvazioni in Parlamento. Un’impostazione che ha ricevuto il via libera solo sulla carta, visto che si continua a pensare solo ai grandi donatori e alle banche”.